NAPOLI – «Mi auguro che Conte ci ripensi e rimanga». È un appello sincero quello lanciato da Emanuele Calaiò, ex attaccante del Napoli, a margine di un’iniziativa all’interno del carcere di Secondigliano. Parole che risuonano come un incoraggiamento a credere ancora nel progetto azzurro, in un momento in cui l’ombra dell’addio del tecnico salentino aleggia sull’ambiente partenopeo.
«Si sono presi un po’ di tempo – ha detto Calaiò – ma penso che dopo la festa stiano cercando tutti di convincerlo. Al posto suo io resterei». Un consiglio che sa di esperienza e appartenenza, quello dell’attaccante che vestì la maglia del Napoli dal 2005 al 2008, con un ritorno nel 2013, e che sente ancora forte il legame con la piazza: «Mi giocherei questa possibilità in un posto dove ti amano, con un gruppo che già conosci, con una società che vuole investire per la Champions. Io me la rischierei, invece di andare in un ambiente dove regna la confusione».
Parole nette anche su Aurelio De Laurentiis, al quale Calaiò riconosce il merito di un percorso lungo, ma coerente: «In vent’anni ha fatto il massimo, l’unico errore è stato lo scorso anno ma si è rifatto subito. Due scudetti in tre anni non me li aspettavo, il Napoli sta facendo qualcosa di straordinario». Infine, uno sguardo orgoglioso al passato e alle basi gettate: «Noi abbiamo messo i primi mattoni di questo progetto. Lo scudetto di quest’anno, conquistato con fatica, è forse ancora più bello di quello di due anni fa. Perché le cose sofferte hanno un altro sapore».
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