Un brano che mescola nostalgia e ribellione con leggerezza e profondità.
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Il suo sound, che fonde pop alternativo, urban e sfumature funk, costruisce un paesaggio sonoro caldo e avvolgente, dove synth soffusi, groove lenti e melodie intime accompagnano la voglia di lasciarsi andare.
Il titolo è una provocazione affettuosa: bruciare i vecchi dischi non per distruggere il passato, ma per fare spazio a nuovi ricordi, nuovi inizi. È un gesto simbolico, malinconico e insieme liberatorio, perfetto da ascoltare durante le notti d’estate o mentre si corre da soli, persi tra memorie e desideri.
Una traccia che parla sottovoce ma arriva dritta al cuore: sincera, vibrante, luminosa nel suo modo tutto personale di raccontare la fine di qualcosa e l’inizio di qualcos’altro.
Musicista e produttore con base a Barcellona e radici napoletane. L’artista ha dedicato oltre dieci anni alla scena musicale, facendo parte di diverse band e producendo per altri artisti della scena barcellonese, sotto il tetto della comunità artistica di Praliné House.
Nascosto dietro una maschera azzurra e sotto il suo iconico cappello, si presenta con un suono tutto suo: un viaggio tra pop e indie, arricchito da tocchi urban e influenze disco e funk, che danno vita a un’identità sonora unica e riconoscibile. Ma una domanda resta nell’aria: si toglierà mai la maschera?
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