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Tangenti sul cantiere scolastico: due arresti nel Casertano, in manette esponenti del clan Massaro

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Un’imposizione mafiosa sul cantiere di una scuola: è con questa accusa che i carabinieri hanno fermato una coppia, lui 70 anni, lei 64, ritenuti affiliati di spicco del clan camorristico Massaro, attivo tra Maddaloni e i comuni limitrofi del Casertano.

I due sono finiti in carcere su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con le accuse di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. I fatti ruotano attorno a un importante appalto per la realizzazione di un campus scolastico a Santa Maria a Vico.

Secondo gli inquirenti, il 21 febbraio scorso, la coppia avrebbe ottenuto una tangente da diverse migliaia di euro da parte dell’imprenditore incaricato dei lavori. A incastrarli sono state le dichiarazioni delle vittime e le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Ma la pressione non si è fermata lì. Il 14 aprile, i due — già nel mirino degli investigatori — sarebbero tornati alla carica, chiedendo il 3% del valore complessivo dell’opera, pari a circa 120mila euro su un progetto da 4 milioni.

Questa volta, però, l’estorsione non è andata a segno: all’incontro, oltre all’imprenditore, c’erano anche i carabinieri della compagnia di Maddaloni, che hanno fatto scattare il fermo. Particolarmente rilevante il profilo dell’uomo: già condannato all’ergastolo, ex collaboratore di giustizia, si trovava agli arresti domiciliari con permesso di uscita. Anche per questo, il gip ha convalidato il fermo e disposto il carcere per entrambi.


Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 18 Aprile 2025 - 20:07

Commenti (3)

La situazione descritta è molto grave e fa riflettere su come certe organizzazioni mafiose possano infiltrarsi in ambiti sensibili come quello dell’istruzione. È importante che le autorità agiscano per proteggere i cittadini.

Io trovo che sia assurdo che ci siano ancora queste situazioni, specialmente in un settore cosi fondamentale per il futuro dei giovani. La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro e non sotto minaccia di estorsioni.

L’articolo mette in evidenza quanto sia difficile combattere la mafia nei settori pubblici, dove dovrebbero esserci solo trasparenza e correttezza. Speriamo che ci siano piu controlli per prevenire tali eventi.

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