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Partenza col botto per la stagione turistica 2025 in Costa d’Amalfi. Il lungo ponte tra Pasqua e il 1° maggio sta registrando una media di occupazione del 64% nelle strutture ricettive, segnando un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Numeri che confermano la forte attrattività della destinazione ma che, allo stesso tempo, impongono una riflessione sulla gestione dei flussi turistici.
Il presidente del Distretto Turistico Costa d’Amalfi, Andrea Ferraioli, lancia l’allarme: «Serve una gestione strutturata e coordinata. Alcune criticità sono già evidenti e rischiano di compromettere la nostra offerta d’eccellenza, in particolare quella di alta gamma».
A preoccupare è soprattutto il turismo “mordi e fuggi”, alimentato da minivan, minibus e NCC provenienti da Napoli, Salerno, Pompei, dalla Penisola Sorrentina e persino da Toscana e Puglia, con tour giornalieri sempre più frequenti.
Un fenomeno amplificato dall’arrivo del Giubileo che, secondo Ferraioli, rischia di trasformare la Costa d’Amalfi in una meta di passaggio, con gravi ripercussioni sulla qualità dell’esperienza turistica e sulla vivibilità locale.
Le conseguenze sono già visibili: traffico congestionato lungo la Statale 163, difficoltà di accesso nei centri storici come Atrani e Castiglione, e una leggera flessione delle presenze nelle strutture 5 stelle lusso. «Questo turismo usa e getta non porta benefici concreti e danneggia chi sceglie di soggiornare più giorni», avverte Ferraioli.
Il boom del turismo escursionistico sta anche aggravando la pressione sui mezzi pubblici: a Positano, con i suoi 3800 abitanti, si registrano circa 260mila passaggi al mese durante i periodi di picco, numeri insostenibili per l’attuale capacità infrastrutturale.
Di fronte a questo scenario, gli operatori turistici propongono misure urgenti. Prima tra tutte, estendere il sistema delle targhe alterne anche ai mezzi NCC e ai taxi non residenti, consentendo deroghe solo per chi accompagna turisti con prenotazione alberghiera confermata. Una misura transitoria, in attesa dell’attivazione della ZTL territoriale e della creazione di una DMO (Destination Management Organization) dedicata.
«Paradossalmente – conclude Ferraioli – oggi il sistema penalizza i turisti stanziali, quelli che investono davvero nel territorio. Serve un cambio di rotta per salvaguardare l’identità della Costa d’Amalfi e il suo turismo di qualità.»
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