Ancora disagi in vista per i pendolari della Circumvesuviana. La tratta Napoli-Baiano rischia una chiusura totale di tre mesi, presumibilmente tra giugno e settembre, ricalcando quanto già avvenuto la scorsa estate.
L’allarme è stato lanciato da Enzo Ciniglio del gruppo Facebook “No al taglio dei treni della Circumvesuviana” e Salvatore Ferraro del gruppo “Circumvesuviana-Eav”, che hanno reso pubblica una nota in cui esprimono forte preoccupazione e indignazione.
Secondo quanto riferito dagli attivisti, l’indiscrezione sulla chiusura sarebbe emersa dall’analisi dei report pubblicati sulla pagina ufficiale di EAV (Ente Autonomo Volturno). “Scrutando i vari report abbiamo riscontrato l’annuncio della chiusura della linea vesuviana di Baiano da giugno a settembre. Tre mesi di totale chiusura totale come lo scorso anno”, spiegano Ciniglio e Ferraro.
La motivazione dietro questa drastica decisione, secondo i comitati, sarebbe da ricercare nella necessità di potenziare la linea di Sorrento con un treno aggiuntivo. “Una scelta che trova spiegazioni solo con la necessità di garantire un treno in più sulla linea di Sorrento”, affermano, evidenziando una presunta disparità di trattamento tra le diverse tratte.
Gli attivisti sottolineano inoltre come i lavori di ammodernamento, genericamente citati, verranno eseguiti sulla linea di Sorrento in orario notturno, senza impattare sul servizio diurno, a differenza di quanto accadrebbe per la Baiano.
Un elemento che ha ulteriormente esacerbato gli animi dei pendolari è la scomparsa dell’annuncio dalla pagina ufficiale di EAV dopo la sua iniziale diffusione nella serata del 24 aprile. “Non bastavano le soppressioni dei treni e i tagli delle corse, ora in Eav hanno inaugurato la cancellazione degli annunci. Forse non hanno trovato ancora fantasiose argomentazioni per giustificare questa scelta discriminatoria”, tuonano i rappresentanti dei comitati.
Dopo aver espresso vicinanza e cordoglio a EAV in occasione della recente tragedia del Faito, i comitati pendolari vesuviani non nascondono ora il loro “rammarico e profonda delusione” di fronte a quello che definiscono un “ennesimo atto unilaterale e discriminatorio”.
La gestione delle linee vesuviane, secondo loro, non ha alcuna giustificazione e non può essere accettata passivamente. La protesta dei pendolari si preannuncia intensa, con la richiesta di chiarimenti e possibili azioni per scongiurare la chiusura della vitale arteria di trasporto.
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