Caserta, beni confiscati alla camorra diventano centro sportivo e ostello
San Marcellino – Due strutture un tempo in mano alla camorra, oggi trasformate in luoghi di aggregazione e crescita per la comunità.
È la storia dei beni confiscati a San Marcellino e Casapesenna, nel Casertano, diventati rispettivamente un centro sportivo polivalente e un ostello della gioventù con spazio di co-working, inaugurati alla presenza delle istituzioni.
A San Marcellino, l’ex sede della Euromilk – società legata al clan dei Casalesi, in particolare a Michele Zagaria e ai suoi familiari Nicola e Filippo Capaldo – era finita nel degrado dopo due roghi e anni di abbandono, diventando una discarica abusiva.
Oggi, grazie a un progetto da 2,3 milioni di euro, sorgerà un centro sportivo con piscina, campo di calcetto, aree verdi e parcheggi.
«Portare a termine questo intervento non è stato semplice – ha spiegato Gianni Allucci, AD di Agrorinasce, l’agenzia che ha gestito il recupero –. Per questo abbiamo voluto celebrare la posa della prima pietra, segno di una rinascita concreta».
Il sindaco Anacleto Colombiano ha sottolineato l’importanza del progetto: «Qui si risveglia la coscienza sociale. Stiamo costruendo un futuro migliore per i nostri giovani».
A pochi chilometri di distanza, a Casapesenna, un bene confiscato ad Alfredo Zara è stato trasformato nel Centro Euromediterraneo e Ostello della Gioventù, attivo da dieci anni e ora arricchito da un nuovo spazio di co-working per giovani imprese.
L’immobile, assegnato all’associazione Giosef Italy, è diventato un punto di riferimento per scambi culturali e volontariato internazionale, finanziato anche da fondi UE. «Ospita giovani da tutta Europa, turisti socialmente impegnati e partecipanti a eventi culturali», ha spiegato Allucci.
I lavori di ampliamento, finanziati con 1,3 milioni di euro dal Ministero dell’Interno, hanno incluso anche la ristrutturazione di un altro bene confiscato, destinato a Centro di aggregazione giovanile per arte e cultura.
All’evento hanno partecipato il ministro dell’Interno Piantedosi, il ministro dello Sport Abodi e il vicepresidente della Regione Campania Bonavitacola, insieme a prefetti, sindaci e rappresentanti delle forze dell’ordine.
Una sfida vinta contro il degrado, che dimostra come i beni confiscati possano diventare opportunità per le comunità, restituendo speranza a un territorio a lungo oppresso dalla criminalità organizzata.
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L'idea di trasformare beni confiscati in luoghi per la comunità è molto interessante. Però, mi chiedo se saranno veramente sostenibili nel lungo periodo. Speriamo che l'impegno delle istituzioni non sia solo un colpo di scena.