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Arrestato agente penitenziario corrotto: aveva un carico di cellulari e droga

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Santa Maria Capua Vetere – Un agente del Corpo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere è stato arrestato in flagranza di reato mentre tentava di introdurre all’interno dell’istituto un consistente quantitativo di materiale illecito: 19 telefoni cellulari, 19 cavi USB, 20 caricabatterie e circa 34,4 grammi di cocaina.

L’intervento è scaturito da un’attività investigativa congiunta condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dal Corpo della Polizia Penitenziaria, finalizzata al contrasto delle attività illecite che si verificano all’interno dell’istituto penitenziario.

Il sottufficiale, secondo quanto accertato nella fase iniziale delle indagini, avrebbe cercato di introdurre il materiale illecito occultandolo nella giacca della divisa di servizio. Decisiva l’azione tempestiva del personale di sorveglianza, che ha impedito l’ingresso degli oggetti e della sostanza stupefacente, salvaguardando l’integrità del sistema di sicurezza carcerario.

Il 7 aprile scorso, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’indagato una ordinanza di custodia cautelare.

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Le accuse a suo carico sono detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, introduzione illecita di dispositivi elettronici destinati ai detenuti e corruzione.

Va precisato che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, e che l’indagato deve essere considerato presunto innocente fino a sentenza definitiva.

Inoltre, il provvedimento cautelare è stato emesso con un contraddittorio limitato alla fase iniziale del procedimento: sarà dunque compito del giudice del dibattimento valutare nel merito la fondatezza delle accuse e l’eventuale insussistenza di responsabilità.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 8 Aprile 2025 - 11:05 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (1)

L’articolo descrive un evento grave che riguarda un agente di polizia penitenziaria. È sorprendente che qualcuno in quel ruolo possa commettere un reato così serio, ma bisogna sempre ricordare che l’indagato è presunto innocente fino alla sentenza finale.

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