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Torre Annunziata, quattro zone rosse per contrastare la criminalità

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Quattro nuove zone rosse per contrastare criminalità e degrado urbano: è il provvedimento adottato dalla Prefettura di Napoli, annunciato dal Comune oplontino tramite una nota ufficiale.

La decisione è arrivata al termine della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, svoltasi lunedì mattina per affrontare l’emergenza sicurezza nella città vesuviana.

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Il sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo, ha espresso soddisfazione per la misura: "Si tratta di un provvedimento importante, che si inserisce nelle attività già avviate da Prefetto e forze dell’ordine per arginare la delinquenza. La sicurezza resta una priorità assoluta per la nostra amministrazione, e questa decisione rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela dei cittadini".

Nelle zone rosse individuate, sarà vietato stazionare a chi assume atteggiamenti aggressivi, minacciosi o molesti; è già stato segnalato all’autorità giudiziaria per reati legati a stupefacenti, armi o violenze contro la persona. Dal 19 marzo al 30 giugno saranno operative le prime tre zone.

Zona 1: Via Prota, Via Caravelli, Via Gino Alfani e Corso Umberto (dall’angolo con Via Gino Alfani fino a Via Poerio); Zona 2: Stazione ferroviaria Torre Annunziata Città e Piazza Nicotera; Zona 3: Stazione ferroviaria Torre Annunziata Centrale, Viale Manfredi e Piazza Imbriani. Dal 1° aprile, sarà attivata la quarta zona rossa, situata in Viale Marconi, punto nevralgico della movida estiva.

Articolo pubblicato il 18 Marzo 2025 - 10:12 - Federica Annunziata

Commenti (2)

L’idea di zone rosse sembra interesante ma ci sono dubbi su come sarà attuata questa misura. Speriamo che non sia solo un modo per spaventare la gente senza risolvere il problema della criminalità realmente.

E’ un provvedimento che potrebbe aiuta a migliorare la sicurezza, ma spero che venga attuato in modo efficace. I cittadini hanno bisogno di sentirsi al sicuro nelle loro strade e non solo con le misure temporanee.

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