Pomigliano d’Arco – Un bus turistico con a bordo numerosi passeggeri, diretti a una festa di compleanno, è rimasto incastrato in una voragine apertasi improvvisamente nella tarda serata di ieri, intorno alle 22:00, in via Pratola Ponte, una delle principali arterie di collegamento con i comuni limitrofi.
A dare l’allarme è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha diffuso la notizia attraverso i suoi canali social, denunciando una situazione di grave pericolo per la sicurezza e la viabilità della zona.
Il cedimento, che ha aperto una fenditura larga 40 centimetri e lunga circa 25 metri, ha bloccato il mezzo pesante, fortunatamente senza causare feriti. Tuttavia, l’episodio ha riacceso le polemiche tra i residenti, che da tempo segnalano criticità legate alla manutenzione della strada.
Secondo quanto riferito, lo stesso tratto era già stato chiuso al traffico sei mesi fa a causa di un anomalo rialzamento del manto stradale, attribuito a una perdita d’acqua nella rete fognaria. Dopo interventi di messa in sicurezza, la strada era stata riaperta, ma senza un completo ripristino dell’asfalto, lasciando il terreno vulnerabile.
“Si è sfiorata la strage – ha dichiarato Borrelli, esponente di Alleanza Verdi Sinistra –. I cittadini avevano già espresso dubbi sulla qualità dei lavori eseguiti, e oggi ci troviamo di fronte a un disastro annunciato. Una strada primaria non può essere restituita alla collettività in queste condizioni”.
Gli fanno eco Rosario Visone, coordinatore regionale di Europa Verde, e Carmine D’Onofrio, portavoce locale del partito, che puntano il dito contro l’amministrazione comunale, accusata di minimizzare l’accaduto.
“Solo le indagini chiariranno se i precedenti interventi siano stati eseguiti a regola d’arte e di chi siano le responsabilità”, hanno aggiunto.
La strada è stata immediatamente chiusa al traffico, causando inevitabili disagi alla circolazione. I residenti, esasperati, denunciano un “allarme costante” per la sicurezza e chiedono risposte concrete. Intanto, Europa Verde annuncia di voler tenere alta l’attenzione sulla vicenda, monitorando gli sviluppi e le indagini in corso.
Pomigliano, voragine inghiotte bus turistico: tragedia sfiorata
RIPRODUZIONE RISERVATAArticolo pubblicato il 22 Marzo 2025 - 19:18 - Federica Annunziata
Questo fatto è molto preoccupante, ma non è la prima volta che succede cose simili. La manutenzion delle strade in questa zona sembra non essere una priorità per l’amministrazione. Speriamo che prendano provvedimenti seri.
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Il Tribunale Collegiale di Napoli (Prima Sezione Penale) ha respinto la richiesta della Procura di revocare la sospensione condizionale della pena ad Anna Ingenito, classe 1971, chiedendone l’esecuzione sulla base di due condanne definitive per fatti del 2017, una delle quali con aggravante del metodo mafioso. I giudici hanno accolto la tesi difensiva dell’avvocato Rolando Iorio, escludendo uno dei due titoli esecutivi dal computo necessario alla revoca, con conseguente rigetto dell’istanza e permanenza in libertà di Ingenito, nota nell’ecosistema del clan come Lady Sibillo. Le donne del clan Le indagini antimafia hanno documentato un breve ciclo di leadership femminile nell’orbita Sibillo, esploso dopo gli arresti degli ultimi “babyras” e il vuoto di potere nei Decumani, con figure come Maria Sabatelli “Miriana”, Assunta Manzo, Carmela Bruna Matteo e Annunziata (Nunzia) Ingenito al centro di dinamiche decisionali e di cassa. In una conversazione intercettata l’8 maggio 2019, le quattro discutono della crisi economica del gruppo, del pressing dei Mazzarella sul racket e delle ricadute degli arresti, fotografando un quadro di gestione quotidiana del territorio e dei rapporti di forza tipico delle “paranze”. La frattura con i Mazzarella La DDA colloca il conflitto nel solco della storica contesa tra l’area Sibillo e il fronte Mazzarella-Buonerba per Forcella, Maddalena, via dei Tribunali e l’asse dei Decumani, con stese, agguati e una “campagna acquisti” di pedine qualificate per consolidare il controllo delle estorsioni. Arresti e ordinanze cautelari in più tranche hanno colpito la “nuova cupola” Sibillo, inquadrando Sabatelli tra i capi promotori e mostrando come la componente femminile reggesse cassa, consenso e logistica durante le fasi di latitanza, carcerazione e riorganizzazione. Il precedente: la parabola ES17 L’uccisione di Emanuele Sibillo nel 2015, nel pieno della guerra per le piazze del centro storico, segnò il tramonto del carisma di “ES17” e un successivo riflusso verso assetti più frammentati, accelerando il ricorso a quadri femminili per presidiare relazioni, estorsioni e canali di spaccio. La cronologia delle operazioni e dei contrasti con il fronte Buonerba-Mazzarella, già fotografata da inchieste e cronache, resta lo sfondo su cui leggere tanto la decisione giudiziaria su Anna Ingenito quanto le fratture interne. • leggi l’articolo
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