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Napoli, il clan Troncone e il pizzo anche durante la diretta live al noto influencer. I nomi degli arrestati

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Napoli – Tra le vittime delle estorsioni messe in atto dal clan Troncone de quartiere Fuorigrotta, figura anche un influencer da 150mila follower.

 L’uomo, che stava effettuando una diretta social nel momento della richiesta di denaro, ha affidato il pagamento di 150 euro a un collaboratore mentre i malviventi, giunti in scooter, riscuotevano il “pizzo”.

L’operazione dei carabinieri della compagnia di Bagnoli, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato all’arresto di sei presunti affiliati al clan Troncone: Alfredo Graziano, Valerio Andrea Guerra, Giuseppe Marco Scala, Antonio De Monte, Antonio Trito e Mattia Maiorino.

Gli indagati sono accusati di estorsione e tentata estorsione ai danni dei venditori ambulanti di fuochi d’artificio.

Il racket delle “bancarelle” e lo scontro tra clan

Le richieste di denaro oscillavano tra i 100 e i 150 euro, ma alcuni ambulanti hanno subito richieste superiori, arrivando persino a consegnare buste di fuochi d’artificio gratuitamente agli estorsori. L’indagine ha evidenziato uno scontro tra i Troncone, organizzazione ridimensionata da arresti e inchieste, e un gruppo ribelle emergente, quello degli “Scodellaro”, formato da giovanissimi.

La tensione tra le due fazioni è culminata la vigilia di Capodanno, quando un affiliato degli Scodellaro è stato pestato dai Troncone per il controllo delle bancarelle. In risposta, il giovane ha imposto agli ambulanti di non pagare più le tangenti ai Troncone e si è vendicato picchiando colui che stava riscuotendo il pizzo per i rivali.

La camorra e il business delle estorsioni

Dalle indagini emerge un sistema consolidato di estorsioni da parte della camorra di Fuorigrotta, che ha imposto il pagamento a quasi tutti gli ambulanti, tranne uno: l’uomo che aveva già denunciato e fatto arrestare alcuni esponenti del clan Troncone.

L’operazione dei carabinieri conferma ancora una volta l’intreccio tra criminalità organizzata e il controllo delle attività illegali legate alle festività e agli eventi sportivi.

I vertici storici del clan, Vitale e Giuseppe Troncone, si trovano già in carcere per estorsioni ai danni dei venditori di sigarette di contrabbando e gadget fuori dallo stadio Maradona. L’inchiesta prosegue per fare luce sulle dinamiche interne alla camorra di Fuorigrotta e sugli equilibri di potere tra i clan in lotta.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 29 Marzo 2025 - 10:43

Commenti (1)

L’articolo discute di un tema molto serio e attuale come le estorsioni a Napoli, specialmente in un’area come Fuorigrotta. È importante che ci sia una reazione forte contro questi comportamenti, ma il sistema di estorsione sembra radicato nella cultura locale.

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