Cronaca di Napoli

Droga e telefoni in carcere: 29 condanne per quasi 240 anni di reclusione.TUTTE LE CONDANNE

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Un giro di droga e telefoni cellulari per gestire i clan direttamente dal carcere di Secondigliano.

A un anno dalla retata che aveva portato a 21 arresti, il Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza di primo grado con 29 condanne per un totale di quasi 240 anni di reclusione.

Il giudice ha accolto gran parte delle richieste della Procura, ma non sono mancati colpi di scena: Maria Matilde Nappi, ritenuta la boss di Bagnoli, e il figlio Cristian Esposito sono stati assolti dall’accusa di associazione per traffico di droga e hanno ricevuto pene ridotte rispetto alle richieste della DDA.

Al centro dell’inchiesta, come anticipa Il Roma, il sofisticato sistema di rifornimento che prevedeva l’uso di droni per introdurre stupefacenti e telefoni nel penitenziario. Il servizio, gestito da Vincenzo Scognamiglio e Antonio Castiello, aveva tariffe precise: 1.000 euro per uno smartphone, 250 euro per un cellulare con sole chiamate vocali e 7.000 euro per mezzo chilo di droga.

Le condanne nel dettaglio:

  • Vincenzo Scognamiglio – 20 anni
  • Giovanni Baratto – 18 anni e 1 mese
  • Nicolas Brunetti – 18 anni e 2 mesi
  • Salvatore Celentano – 18 anni e 4 mesi
  • Lucio Musella – 18 anni e 3 mesi
  • Matteo Balzano – 10 anni in continuazione
  • Roberta Cascone – 10 anni e 2 mesi
  • Antonio Gianpaolo Talletti – 10 anni e 8 mesi
  • Giovanna Viciglione – 10 anni e 8 mesi
  • Ciro Contini – 9 anni e 9 mesi in continuazione
  • Nico Grimaldi – 9 anni e 2 mesi
  • Rita Pitirollo – 9 anni e 2 mesi
  • Maria Vitale – 9 anni e 2 mesi in continuazione con altra sentenza
  • Giorgio Ciriello – 11 anni e 1 mese in continuazione
  • Cristian Esposito – 5 anni e 10 mesi
  • Maria Matilde Nappi – 5 anni e 10 mesi
  • Santo Tessitore – 5 anni in continuazione
  • Gennaro Pasquale Barone – 4 anni e 10 mesi
  • Antonio Castiello – 4 anni e 5 mesi
  • Alessandro Iuliano – 4 anni in continuazione
  • Vincenzo Grimaldi – 3 anni
  • Giuseppe Francavilla – 3 anni e 1 mese
  • Salvatore Basile – 2 anni e 8 mesi
  • Manuel Giuliano – 2 anni e 8 mesi
  • Eduardo Franco Romano – 2 anni e 8 mesi
  • Nicola Sautto – 2 anni e 8 mesi
  • Domenico Scotto – 2 anni e 8 mesi
  • Oreste Manzi – 2 anni e 2 mesi in continuazione
  • Vincenza De Rosa – 2 anni (pena sospesa)

L’inchiesta, che ha coinvolto numerosi esponenti di spicco della camorra, ha svelato un sistema collaudato che garantiva un flusso costante di comunicazioni e sostanze stupefacenti ai detenuti. Le indagini proseguono per individuare eventuali altri responsabili.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 19 Marzo 2025 - 09:37

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  • E un articolo che mette in luce come le mafie utilizzano tecnologie moderne per continuare le loro attivitá illecite. Ma mi chiedo se la sentenza sia stata giusta, sopratutto per quelli che sono stati assolti.

Pubblicato da
Gustavo Gentile

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