Continuano senza sosta i controlli all’interno del carcere di Secondigliano, finalizzati a individuare e sequestrare i telefoni cellulari utilizzati dai detenuti per mantenere contatti con l’esterno.
Dopo i recenti sequestri, la polizia penitenziaria, sotto la guida della comandante e della direttrice dell’istituto, ha scoperto altri sette dispositivi nel reparto Alta Sicurezza Tirreno, dove sono reclusi esponenti di spicco della criminalità organizzata. Nel dettaglio, gli agenti hanno rinvenuto cinque smartphone e due microtelefoni, completi di caricabatterie e cuffie, strumenti utilizzati per comunicazioni clandestine.
A commentare l’operazione è l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp), con il presidente Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio, che sottolineano l’importanza di queste azioni per contrastare l’infiltrazione delle mafie all’interno degli istituti penitenziari. “Il comandante e la direttrice stanno portando avanti un lavoro incessante per contrastare il fenomeno. La polizia penitenziaria di Secondigliano si sta distinguendo per l’efficacia nella prevenzione e nel ritrovamento di cellulari e droga”, affermano i rappresentanti dell’Uspp.
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