Due suicidi nel giro di poche ore nelle carceri toscane di Prato e Sollicciano ripropongono il problema del sovraffollamento e della carenza di personale nelle carceri italiane.
Nel pomeriggio di ieri, un detenuto nordafricano di poco più di vent'anni si è tolto la vita nel carcere di Prato inalando il gas di una bomboletta da campeggio. Alle prime ore dell'alba di oggi, un detenuto rumeno di 39 anni si è impiccato nel bagno della sua cella nel carcere di Sollicciano.
Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ha dichiarato: "Continua, nostro malgrado e nella sostanziale indifferenza della politica di maggioranza, la strage nelle carceri del Paese dove vige una pena di morte di fatto che colpisce in maniera indiscriminata a prescindere dall'eventuale reato commesso e indifferentemente che si sia detenuti o lavoratori.
È di ogni evidenza che i timidi tentativi d'intervento da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del Governo Meloni, come avevamo ampiamente previsto, si siano rivelati un placebo.
I detenuti hanno perso ogni speranza e gli operatori, in primis del Corpo di polizia penitenziaria, sono stremati nell'orgoglio e avviliti nel morale, sottoposti a carichi di lavoro inumani, con turni di servizio che si protraggono ininterrottamente anche oltre le 12 ore e la negazione di diritti di rango costituzionale per poi vedere svilito ogni sacrificio con morti, traffici illeciti, malaffare e violenze di ogni genere che dilagano.Potrebbe interessarti
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De Fazio chiede "interventi immediati per deflazionare la densità detentiva, sono 16mila i reclusi oltre i posti disponibili, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di più di 18mila unità, e delle altre figure professionali, ammodernare le strutture, le infrastrutture e gli equipaggiamenti e assicurare l’assistenza sanitaria.
Parallelamente, vanno avviate riforme complessive dell’intero apparato d’esecuzione penale nell’alveo, peraltro, di una lettura della Carta costituzionale aggiornata al contesto storico-politico".
Il sovraffollamento delle carceri italiane è un problema annoso che si acuisce sempre più. Le carceri sono luoghi di sofferenza e di violenza, dove i detenuti vivono in condizioni disumane e dove gli agenti di polizia penitenziaria sono costretti a lavorare in condizioni difficili e stressanti. La carenza di personale, la mancanza di strutture adeguate e la scarsa attenzione da parte della politica non fanno che aggravare la situazione.
La speranza è che i recenti suicidi e le dichiarazioni di De Fazio scuotano le coscienze della politica e dell'opinione pubblica e che si prendano provvedimenti urgenti per risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza di personale nelle carceri italiane.












































































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