CARINOLA – Tentano di introdurre telefoni cellulari all’interno del carcere di Carinola, ma vengono sorpresi e arrestati in flagranza: due uomini provenienti dal Salernitano sono stati fermati dalla Polizia Penitenziaria mentre lanciavano pacchettini contenenti smartphone oltre il muro di cinta dell’istituto penitenziario.
L’operazione è scattata nel primo pomeriggio di venerdì 14 febbraio, quando gli agenti della sala regia, grazie alle telecamere di sorveglianza, hanno notato un’auto sospetta lungo una stradina sterrata dietro il carcere. La sorveglianza generale, supportata da due agenti a bordo di un’auto di servizio, è intervenuta immediatamente, sorprendendo i due mentre tentavano di effettuare il lancio dei dispositivi.
Dopo aver fermato i sospetti, le autorità hanno avviato una perquisizione interna al carcere, ritrovando quattro pacchetti contenenti telefoni cellulari nei pressi del campo sportivo e un altro vicino ai due lanciatori. Successivamente, l’ispezione del veicolo ha portato alla scoperta di un’arma impropria e di targhe d’auto denunciate per smarrimento.
Dopo le comunicazioni di rito al Pubblico Ministero, i due sono stati posti agli arresti domiciliari e sono scattate anche perquisizioni nelle loro abitazioni. Le operazioni si sono protratte fino alle tre del mattino, grazie all’impegno straordinario del personale della Polizia Penitenziaria di Carinola.
L’episodio ha riportato l’attenzione sulla questione dell’introduzione illegale di telefoni cellulari nelle carceri italiane. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), ha sottolineato come il problema sia noto da anni e ha ribadito la necessità di misure urgenti, come la schermatura delle strutture e il contrasto all’uso dei droni per il traffico illecito di materiale. Il SAPPE ha lanciato un appello al Ministero della Giustizia e al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria affinché vengano adottati provvedimenti straordinari per rafforzare la sicurezza degli istituti penitenziari e tutelare il personale.
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