Istanbul, 10 febbraio 2025 – José Mourinho è di nuovo al centro delle polemiche, questa volta nel calcio turco, dove il tecnico del Fenerbahçe ha lanciato una dura offensiva contro il Galatasaray, accusandolo di essere favorito dagli arbitri.
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L’episodio che ha infiammato lo scontro è avvenuto ieri, quando l’Adana Demirspor ha abbandonato il campo per protesta dopo che l’arbitro Oguzhan Cakir aveva concesso un rigore dubbio alla capolista. La decisione ha scatenato l’ira di Mourinho, che ha subito attaccato il Galatasaray sui social, rilanciando accuse di favoritismi e irregolarità che il tecnico portoghese porta avanti da tempo.
L’ex allenatore della Roma parla apertamente di un “sistema Galatasaray”, facendo riferimento non solo ai presunti aiuti arbitrali, ma anche a un’indagine in corso per la vendita di biglietti in nero ai tifosi giallorossi. La questione è diventata esplosiva, tanto che la Federcalcio turca ha sospeso l’arbitro della partita e diversi club, seppur con cautela, hanno iniziato ad affiancarsi alla protesta del Fenerbahçe.
In questo clima di tensione, la vicenda ha assunto proporzioni sempre più ampie, con il presidente della Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoğlu, che aveva promesso riforme per migliorare la qualità arbitrale, anche attraverso l’impiego di direttori di gara stranieri. Tuttavia, come sottolinea il giornalista turco Dundar Kesapli, corrispondente da 35 anni in Italia e consigliere dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana), il problema sembra essere ben lontano dall’essere risolto:
“L’errore arbitrale in Galatasaray-Adana Demirspor è stato clamoroso, ma al VAR c’erano tre arbitri stranieri. La situazione nel calcio turco è caotica da anni e ora sta esplodendo. Dalle prime indiscrezioni sembra che il VAR avesse segnalato l’inesistenza del rigore, ma l’arbitro di campo sia stato irremovibile.”
A scuotere ulteriormente il sistema è stata la scelta del presidente dell’Adana Demirspor, Murat Sancak, di ritirare la squadra dal campo. Un gesto eclatante che, secondo alcune voci, sarebbe stato concordato con i vertici del Fenerbahçe, accusa che Sancak ha subito respinto, offrendo la disponibilità a far controllare le sue telefonate per dimostrare di non aver ricevuto pressioni.
Nel frattempo, il Galatasaray risponde alle accuse etichettando Mourinho come “The Crying One” (quello che piange), ma il portoghese continua la sua battaglia nel nome di un “calcio pulito”, infiammando la tifoseria del Fenerbahçe, che lo segue compatta come un vero condottiero. La polemica, però, è solo all’inizio.
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