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Campania, il termovalorizzatore Acerra riaccende sfida regionali

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Le parole di Roberto Fico sull’urgenza di pensare a un piano di dismissione per il termovalorizzatore di Acerra, l’unico impianto di questo tipo in Campania, necessario a chiudere il ciclo dei rifiuti, dividono la politica e le istituzioni territoriali e riaprono un dibattito che si interseca con le schermaglie della campagna elettorale per le regionali.

All’assemblea provinciale del M5s, che si e’ svolta domenica scorsa a Casoria, l’ex presidente della Camera rilancia un tema da sempre molto sentito in un territorio che per un ventennio ha dovuto fronteggiare la crisi dei rifiuti e che ancora oggi vive su un equilibrio precario.

“Lo sento che abbiamo voglia di dire su tutti gli schermi della nazione che prepariamo il piano di dismissione dell’inceneritore di Acerra con un piano regionale di rifiuti all’avanguardia, perche’ tante cose non sono state fatte”, attacca il presidente del Comitato di garanzia dei pentastellati e possibile candidato alle regionali per il centrosinistra, lanciando una stilettata anche al presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

L’ex sindaco di Salerno non risponde e, incalzato dai giornalisti a margine della presentazione della legge regionale per la famiglia, sceglie la strada del silenzio. A prendere subito posizione e’ invece il sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi: “Teoricamente si potrebbe anche esaurire la necessita’ dell’impianto man mano che aumenta la raccolta differenziata. Pero’ questa e’ una teoria, perche’ ci sara’ sempre la necessita’ di una parte di rifiuto che venga incenerito”.

Gli attacchi piu’ duri arrivano dal centrodestra. Il deputato di Forza Italia e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante parla di posizione “spaventosamente anacronistica”, evidenziando come l’impianto rivesta “un ruolo fondamentale per garantire il corretto trattamento dei rifiuti nell’ottica dell’economia circolare, evitando smaltimenti illeciti e incendi dolosi con conseguenze gravissime per la salute e l’ambiente”.

“Chiuderlo – aggiunge – significherebbe far sprofondare la regione nel caos, con le citta’ invase dai roghi e dai rifiuti come nel 2007”. Sulla stessa linea l’europarlamentare azzurro e coordinatore regionale del partito in Campania, Fulvio Martusciello. “Le prime dichiarazioni del candidato del centrosinistra alla carica di presidente della Regione fanno rabbrividire – sottolinea -l’idea che Napoli e la Campania possano tornare al 2007, quando le citta’ erano invase dai rifiuti, fara’ riflettere ogni cittadino di questa regione.

Spegnere il termovalorizzatore e’ una proposta che va contro la storia. La Campania merita serieta'”. Mentre i parlamentari e i coordinatori territoriali del M5s si schierano al fianco di Fico, non arrivano prese di posizione dal Pd, che con il partito di Giuseppe Conte lavora alla costruzione di una coalizione progressista in vista dell’appuntamento elettorale di fine anno. Il dibattito coinvolge anche la Chiesa e, in particolare, il vescovo di Acerra e presidente della Cei campana, Antonio Di Donna, che da anni si batte al fianco dei cittadini della cosiddetta Terra dei fuochi.

“Non e’ possibile che tutto il discorso dei rifiuti punti solo su Acerra e sull’inceneritore – sottolinea – questo problema prima o poi va affrontato. E’ vero che in questo momento non e’ possibile dismettere l’inceneritore e siamo consapevoli di quello che potrebbe succedere se l’impianto chiudesse oggi, ma non e’ giusto sacrificare solo questo territorio. Chiediamo almeno una distribuzione piu’ equa dello smaltimento dei rifiuti, che coinvolga tutta la regione”.


Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 12 Febbraio 2025 - 14:58


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