Acerra, le contraddizioni del padre: l’indagine deve chiarire perché il pitbull ha attaccato e ucciso la piccola Giulia

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Acerra – L’inchiesta della magistratura dovrà fare luce e soprattutto chiarire cosa e successo e perché il pitbull ha attaccato e ucciso la piccola Giulia che dormiva nel letto matrimoniale con la mamma al lavoro.

Secondo una prima versione fornita dal padre, un 25enne, la bambina sarebbe stata attaccata da un cane randagio. Questa dichiarazione è stata fatta ai sanitari della clinica Villa dei Fiori, dove è stata portata la neonata ormai già priva di vita. L’uomo vive a duecento metri di distanza dalla clinica dove è arrivato a piedi..

Il padre della piccola ha raccontato di essersi addormentato intorno alle 22:30, dopo aver sistemato Giulia sul lettone in attesa del ritorno della moglie di 23 anni, che lavora in una pizzeria.

Al risveglio, ha trovato la bimba in una pozza di sangue e, nonostante i tentativi di soccorso, i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla. “Quel cane era pericoloso“, hanno dichiarato i vicini, che ricordano come in passato il pit bull abbia già aggredito un altro cane.

Qualcuno ha dichiarato anche di aver avuto spesso paura di quel che cane che girava senza museruola. E che il proprietario più volte aveva ripetuto che non era pericoloso. E invece così non è stato.

Le indagini della Procura di Nola

Le indagini della polizia sono attualmente in corso e la Procura di Nola ha aperto un fascicolo, ordinando un’autopsia. La polemica sui pitbull si intensifica, poiché non è il primo episodio di aggressione mortale. Lo scorso anno, un altro bambino di 13 mesi è stato ucciso a Campolongo (Salerno) da due pitbull; a Palazzolo Vercellese (Vercelli), un bimbo di cinque mesi è morto dopo essere stato aggredito dal pitbull di famiglia.

Richieste di intervento da parte della politica

Sulla questione sono intervenuti anche esponenti politici. Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ha dichiarato: “È ora di vietare il commercio di questi animali, inadatti strutturalmente alla convivenza con l’uomo e con i bambini”, esprimendo l’intenzione di lottare in Parlamento per tale obiettivo.

L’ex ministro Carlo Giovanardi, di Popolo e Libertà, ha aggiunto che circa 10 persone all’anno, principalmente bambini, perdono la vita in Italia a causa di aggressioni canine. Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi di Sinistra, ha proposto l’istituzione di un patentino per i proprietari di cani ritenuti pericolosi, con obbligo di controlli comportamentali periodici.

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 16 Febbraio 2025 - 20:45

Giuseppe Del Gaudio

Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d'azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: "lavorare fa bene, il non lavoro: stanca"

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