Annullata dalla Cassazione l’assoluzione di Fabio Manganaro, carabiniere accusato di aver utilizzato misure di rigore non consentite dalla legge. Manganaro è stato accusato di aver bendato Gabriel Natale Hjorth in caserma dopo il suo fermo, in relazione all’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 a Roma con 11 coltellate.
La decisione di ricorrere contro l’assoluzione, emessa il 26 aprile scorso dai giudici della Prima Corte di Appello di Roma, è stata presentata dagli avvocati Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, legali di parte civile di Hjorth. La Corte di Appello aveva assolto Manganaro con la motivazione che “il fatto non costituisce reato”.
Al contrario, in primo grado, il giudice monocratico aveva condannato il carabiniere a due mesi, pena sospesa. L’annullamento della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione ha comportato la necessità di un appello bis, che si terrà ora davanti al Tribunale civile, limitatamente ai fini del risarcimento.
”Esprimiamo apprezzamento – affermano gli avvocati Petrelli e Alonzi – per la decisione dei giudici della Cassazione che hanno accolto il nostro ricorso annullando una sentenza visibilmente errata in fatto e in diritto che aveva escluso la rilevanza penale di una gravissima condotta di abuso inaccettabile per uno stato di diritto”.
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