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Napoli, inaugurato il museo con la famosa “Mazzarella di San Giuseppe”

La reliquia custodita nel nuovo museo di San Giuseppe dei Nudi a pochi passi dal Mann. Il bastone è arrivato a Napoli nel 1712 grazie al celebre cantante evirato Nicola Grimaldi
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Dopo secoli di attesa, il bastone di San Giuseppe torna ad essere visibile al pubblico. La preziosa reliquia, custodita per anni, è da ieri sera esposta in una teca all’interno del Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi, inaugurato questa sera a Napoli, a pochi passi dal Museo Archeologico Nazionale (Mann).

La tradizione medievale racconta che il bastone fiorì miracolosamente all’annuncio della gravidanza di Maria. Trafugato da un convento dei padri carmelitani nel Sussex, in Inghilterra, dove era già esposto nel XIII secolo, il manufatto giunse a Napoli nel 1712 grazie a Nicola Grimaldi, celebre cantante evirato.

Grimaldi ottenne il trasferimento della reliquia nella città partenopea dopo aver salvato dalla condanna a morte sir Richard Hampden.

Il bastone è arrivato a Napoli nel 1712 grazie al celebre cantante evirato Nicola Grimaldi

L’anno successivo il bastone fu esposto nella chiesa della Real Arciconfraternita del Monte di San Giuseppe dell’Opera del Vestire i Nudi e i Vergognosi, diventando presto meta di pellegrinaggi. I fedeli, mossi dalla devozione, erano soliti toccarlo e baciarlo, spesso cercando di staccarne piccoli frammenti da portare con sé come reliquie. La pratica divenne così diffusa che si rese necessaria la presenza di un custode per sorvegliare il prezioso oggetto.

Fu proprio da questa abitudine che nacque l’espressione napoletana “Nun sfruculià ‘a mazzarella ‘e San Giuseppe”, usata ancora oggi per indicare chi insista eccessivamente o abusi della pazienza altrui.

L’esposizione del bastone, ora protetto da una teca, rappresenta un ritorno alla luce per una delle reliquie più venerate della tradizione cristiana, arricchendo ulteriormente il patrimonio storico e religioso della città.

“Offriamo alla città di Napoli e ai turisti un nuovo museo, nato grazie al nostro impegno, ai fondi della Regione Campania e a Paolo Giulierini con il suo programma ‘Extra Mann’ che ci ha dato la forza morale per questo lavoro”.

Lo ha detto il sovrintendente Ugo de Flaviis, presentando il Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi in via Mancinelli, sottolineando che quella cominciata è una strada da perseguire, perchè “Napoli è piena di luoghi culturali in grado di portare indotto e ricchezza alla città, che non è solo cibo”.

Il Nuovo Museo San Giuseppe dei Nudi, con gli spazi riprogettati da Davide Vargas, occupa una porzione del settecentesco Palazzo del Complesso monumentale che comprende l’Archivio storico e la Chiesa, con il suo magnifico organo del ‘700, oltre al Giardino storico.

Sei le sale espositive in cui sarà possibile ammirare, lungo il filo conduttore della storia dell’Istituzione, che copre circa 3 secoli, dipinti, sculture e reliquiari. Nelle sale ci sono i ritratti realizzati tra la metà del XVIII e gli inizi del XX secolo che ritraggono nobili, sovrani borbonici, papi, vescovi, e monsignori.

“Fatti, persone, opere, documenti, – spiega la curatrice del Museo Almerinda Di Benedetto – come tessere di un puzzle hanno aspettato circa tre secoli per essere ricomposti in un funzionale e fruibile quadro d’insieme. Con l’inaugurazione del Museo diamo inizio a quello che dobbiamo considerare solo un primo importante passo in direzione della conoscenza e della tutela dell’Ente, del suo patrimonio materiale e immateriale, e delle testimonianze di una storia sociale tra le più significative della Napoli sette-ottocentesca. Un’illuminante lettura del vissuto spirituale dell’Opera e di chi l’ha tenuta viva nel tempo, contribuendo a ricostruire l’identità di un pezzo del nostro territorio”.


Articolo pubblicato da Federica Annunziata il giorno 31 Gennaio 2025 - 07:03


Commenti (1)

Questo articolo parla di un evento importantissimo per la cultura di Napoli, ma mi chiedo se il bastone sarà sempre visibile o solo per un periodo. Inoltre, sarebbe interessante sapere come sono stati scelti i pezzi esposti nel museo.

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