Spettacoli

La Tosca del 125° parla campano all’Opera di Roma con il tenore Vincenzo Costanzo

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Il celebre teatro dell’Opera di Roma è stato protagonista di una celebrazione straordinaria in onore dei 125 anni del capolavoro di Giacomo Puccini, “Tosca”. Sul podio, per questa prestigiosa produzione, ha debuttato il direttore Francesco Ivan Ciampa, originario di Avellino.

Il cast si arricchisce di voci provenienti dalla scuola partenopea, tra cui il tenore napoletano Vincenzo Costanzo nel ruolo di Mario Cavaradossi, e il Maestro del coro Ciro Visco.

Un omaggio alla tradizione

La rappresentazione è stata curata dal regista Alessandro Talevi, che ha riportato in scena l’atmosfera originale della storica prima grazie ai bozzetti conservati nell’Archivio Ricordi. Il Maestro Michele Mariotti ha guidato l’orchestra, esaltando la potenza espressiva della partitura pucciniana. Tra i protagonisti delle prime serate figuravano Saioa Hernàndez, Gregory Kunde e Gevorg Hokobyan. Per le repliche del 17 e 19 gennaio, il ruolo principale è affidato a Anastasia Bartoli, affiancata da Vincenzo Costanzo e Daniel Luis de Vicente.

Una produzione intessuta di talento campano

La produzione vanta una significativa partecipazione di artisti campani, caratterizzata da una profonda impronta regionale. Francesco Ivan Ciampa, oltre a essere alla sua prima apparizione sul podio del Costanzi, è già noto per le sue direzioni apprezzate in altre sedi prestigiose. Al suo fianco, il Maestro Ciro Visco guida il coro, composto in parte da cantanti campani, tra cui Salvatore Minopoli, Achille Del Giudice, Emily Santo, e altri.

Un’opera di passione e politica

“Tosca” continua a essere un’opera di riferimento per il suo intreccio di passioni, politica e potere. Il dramma, ambientato nella Roma di fine Ottocento, esplora tematiche attuali grazie a personaggi come il Barone Scarpia, emblematico di potere e corruzione. Anastasia Bartoli interpreta il ruolo di Tosca, un personaggio che domina la scena con la sua presenza forte e complessa. Nonostante le turbolente relazioni e la sofferenza, l’opera culmina in una potente rappresentazione delle tensioni tra fede, potere e amore.


Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 16 Gennaio 2025 - 16:00
Gustavo Gentile

Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E' stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana.

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