Operazione della Polizia Penitenziaria al Centro Penitenziario di Secondigliano, dove sono stati rinvenuti e sequestrati 18 telefoni cellulari, tra smartphone e micro-telefonini, completi di cavetti di ricarica e sim card.
Il blitz, condotto dagli agenti della Polizia Penitenziaria, è stato reso noto dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).Potrebbe interessarti
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Sul fenomeno è intervenuto Donato Capece, segretario generale del Sappe, denunciando come l’introduzione illegale di cellulari nelle carceri italiane sia ormai un problema strutturale. "Non è la prima volta che chiediamo provvedimenti per inibire l’uso di dispositivi tecnologici nelle sezioni detentive", ha dichiarato Capece, sottolineando la necessità di misure più stringenti per contrastare un fenomeno che mette a rischio la sicurezza interna ed esterna degli istituti penitenziari.
I sindacalisti Raffaele Munno, Carmine Evangelista e Donato Vaia hanno elogiato il lavoro degli agenti, sottolineando la professionalità e l’intuito investigativo dimostrati nel corso dell’operazione. Secondigliano, infatti, è considerato uno degli istituti penitenziari più rilevanti a livello nazionale, sia per il numero di detenuti di alta sicurezza, sia per le sfide legate al controllo delle comunicazioni non autorizzate con l’esterno.


















































































Commenti (1)
è incredibile come riescono a introdurre telefoni in carcere, ma è anche allarmante. bisogna fare di piu per fermare questa situazione, che è diventata un problema serio e non possiamo ignorarlo. servono misure più efficaci.