Aveva picchiato e minacciato di morte la moglie anche davanti ai figli minori e ieri un 37enne di Melito Irpino è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia.
L’imputato difeso dall’ avvocato Michele Ciruolo dovrà comparire davanti ai giudici del collegio 1 (Giudici Dott.ssa Fallarino/Rotilir) del Tribunale di Benevento il 9 settembre prossimo. La persona offesa costituita parte civile è difesa dall’avvocato Cinzia Capone
L'uomo è accusato di aver instaurato un clima di prevaricazione e violenza nei confronti della moglie, con condotte che avrebbero compromesso la serenità familiare e la sicurezza della vittima.
Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe adottato comportamenti violenti e aggressivi abituali, tra cui episodi di particolare gravità: sbattere con forza le porte dell’abitazione, rincorrere la coniuge brandendo una sedia, colpirle la testa contro il finestrino di un’automobile, percuoterla, lanciarle oggetti e provocarle lesioni, inclusa la frattura del dito mignolo della mano sinistra.Potrebbe interessarti
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La donna sarebbe stata oggetto di continui insulti e umiliazioni, tra cui espressioni denigratorie come: “Sei stupida, non capisci niente, put...” Non sono mancate minacce esplicite e inquietanti, come: “Ti getto in un pilastro, ti faccio mangiare la terra del cimitero, ti faccio la festa.”
"Ti scavo il fosso con l’escavatore e ti seppellisco viva.”
Il quadro familiare descritto delineerebbe un clima di oppressione e violenza psicologica che avrebbe reso insostenibile la convivenza, costringendo la coppia a separarsi. Tuttavia, secondo le accuse, le condotte minacciose e offensive sarebbero continuate anche dopo la separazione, con messaggi vocali e testuali intimidatori, spesso alla presenza di terze persone. Tra le frasi riportate figurano: “Pu... vi sparo, vi levo... ti scavo il fosso con l’escavatore e ti seppellisco viva.”






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