Un’accusa dura e accorata arriva dai genitori dei bambini trapiantati di cuore del Monaldi, che in una nota indirizzata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al direttore generale per la Tutela della Salute Antonio Postiglione, denunciano una situazione di grave disagio e abbandono. La protesta si accende alla vigilia della cerimonia per i 30 anni del Centro Regionale Trapianti, in programma presso l’aula magna dell’ospedale.
“Mentre i direttori celebrano con un gran galà, i nostri figli trapiantati vagano nei corridoi,” scrivono i genitori, sottolineando che i bambini, ancora minorenni, non sono stati inseriti nel percorso sanitario previsto e sono attualmente affidati a un ambulatorio per adulti. Lì, spiegano, opera un solo medico con competenze pediatriche, ma non ci sono spazi per eventuali ricoveri o un piano terapeutico adeguato.
Pina, madre di un bambino trapiantato a meno di due anni, racconta: “L’unico reparto che eseguiva trapianti pediatrici è stato chiuso, e adesso nemmeno i controlli di routine per chi è già trapiantato sono garantiti. Non si sa chi effettuerà i trapianti in futuro o chi si occuperà dei bambini che ne hanno bisogno.”
Le famiglie denunciano che le loro richieste sono state ignorate dalla Direzione dell’Azienda dei Colli, che gestisce l’ospedale Monaldi. Diana, mamma della piccola Ilaria, trapiantata durante la pandemia, sottolinea: “Non sappiamo chi ha le competenze pediatriche necessarie. Non sappiamo dove sarebbero ricoverati i nostri figli in caso di emergenza e chi garantirebbe il loro percorso clinico.”
La situazione è resa ancora più amara dalla coincidenza con i festeggiamenti per i 30 anni del Centro Regionale Trapianti. Il papà di Aurora, trapiantata da bambina, si dice indignato: “Non hanno tempo per incontrarci o rispondere a un’email, ma trovano tempo per organizzare cerimonie. È un pugno nello stomaco: mentre loro si fanno i complimenti, i nostri figli sono abbandonati. Le belle parole sulle carte non si traducono in azioni concrete.”
I genitori chiedono un intervento immediato per garantire cure adeguate ai bambini trapiantati. “Questi piccoli pazienti non possono essere lasciati fuori dai percorsi previsti,” si legge nella nota, che invoca un’azione urgente da parte della Regione Campania per sanare una situazione che mette a rischio la salute e il futuro di tanti bambini. La festa al Monaldi si terrà, ma l’appello delle famiglie rimane: “Non c’è nulla da celebrare se i nostri figli sono abbandonati.”
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