Le tre vittime dello scoppio di Ercolano: da sinistra samuele Tacifu e poi le sorelle Sara e Aurora Esposito
Ercolano. Si cerca il proprietario dell’abitazione, trasformata in fabbrica abusiva di botti, di via Patacca al confine tra Ercolano e San Giorgio a Cremano dove ieri pomeriggio c’è stata un’esplosione che ha causato la morte di tre giovanissimi al loro primo giorno di lavoro.
Era in corso la lavorazione dei fuochi pirotecnici da confezionare in vista del prossimo capodanno. Le vittime sono Samuel Tacifu, 18enne di origini albanesi ma residente a Ponticelli dove viveva con la famiglia della compagna minirenne dalla quale aveva avuto un figlio 4 mesi fa.
Le altre due vittime sono le sorelle gemelle 26enni di Margliano, Sara Esposito e Aurora Esposito. La prima era madre di una bimba di 4 anni. Tutte e tre le giovanissimi vittime avevano la ncessità di lavorare per portare avanbti le rispettive famiglie. E per questo che avevano accettato quel lavoro in nero.
Ieri era il loro primo giorno di lavoro che si è trasformato in tragedia durante la pausa pranzo quella casa trasformata in fabbrica abusiva di botti. Cosa è accaduto e perché è saltato tutto in aria causando danni anche alle abitazioni vicine? Sarà l’inchiesta della magistratura a stabilirlo.
Nel frattempo sul luogo della tragedia si continua a lavorare, anche con la presenza degli artificieri, per evitare altri scoppi. Sul posto anche il magistrato della Procura di Torre Annunziata che coordina le indagini condotte dai carabinieri. Solo un corpo è stato portato via. Altri due sono ancora sul posto.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, intervistato stamane dal Tg regionale della Campania ha svelato che si aspettava l’autorizzazione della Procura per fare una ispezione forzata a quell’appartamento perché il proprietario nelle scorse settimane aveva vietato ai vigili urbani di entrare.
Ma il sindaco si è chiesto: “Possibile che nessuno dei vicini sapesse dell’esistenza di quella fabbrica abusiva? Perché non sono state fatte segnalazioni? Avremmo evitato la morte di tre giovani”.
Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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È veramente triste che nessuno abbia segnalato quella fabbrica abusiva prima. Poveri giovani, erano solo al loro primo giorno di lavoro.
È davvero una tragedia, speriamo che vengano fatti tutti gli accertamenti necessari per capire cosa è successo e per evitare che simili incidenti possano ripetersi.
è veramente triste che succedono ste cose, le vittime erano giovanissime e spero che si trova il proprietario. non capisco come si poteva lavorare in quelle condizioni pericolose. è ora di fare qualcosa per fermare queste fabbriche abusive, perche la sicurezza deve venire prima di tutto.