Napoli. Oltre all’origine dell’arma, emerge un altro mistero nelle indagini sulla morte di Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato mattina per un colpo di pistola calibro 9X21 alla testa.
Proiettile che si ritiene sia stato esploso accidentalmente dal suo amico, Renato Benedetto Caiafa, 19 anni che ha confessato e ora in stato di fermo.
Sul luogo del delitto, la Polizia Scientifica ha trovato e sequestrato un proiettile di calibro diverso rispetto a quello dell’arma che ha causato la morte del giovane.Potrebbe interessarti
Emergenza freddo a Napoli: 35 posti letto in più e kit per i senza dimora
Choc al rione Sanità: turista accoltellato da un branco di minorenni
Pozzuoli, incendio in un appartamento: muore donna di 61 anni, grave il marito
Afragola, 38enne arrestato: dovrà scontare oltre 10 anni per sfruttamento e riduzione in schiavitù
Come è arrivato lì? Chi ne era in possesso? Sono domande alle quali la Squadra Mobile e la Procura di Napoli stanno cercando di rispondere.
Questi elementi si aggiungono agli accertamenti sulla versione fornita da Caiafa, che in Questura ha dichiarato che il colpo fatale è partito accidentalmente mentre maneggiavano la pistola trovata su una ruota di scorta di un’auto parcheggiata.
Tuttavia, questo racconto suscita perplessità tra gli inquirenti che continua le indagini in attesa che il gip fissi l'udienza di convalida del fermo del giovane assassino.
Lascia un commento