La pediatra lascia Castellammare: l’addio in lacrime di 200 mamme e bambini

Palloncini, lacrime e fiori hanno accompagnato l’addio alla pediatra di Castellammare di Stabia, la dottoressa Giovanna Argo.

Oltre duecento mamme e bambini si sono radunati sotto il suo ambulatorio per salutarla, creando persino un blocco temporaneo del traffico.

È stata una manifestazione di affetto e riconoscenza da parte delle famiglie per la dottoressa, che da domani si trasferirà a Napoli, lasciando l’ambulatorio dove ha lavorato per 25 anni, curando più di 20.000 bambini e sostenendo i loro genitori con grande disponibilità e un sorriso costante.

Le mamme, unite da un passaparola sui social, si sono date appuntamento oggi pomeriggio alle 15:30 sotto l’ambulatorio, portando con sé i loro bambini, disegni, uno striscione e palloncini colorati, pronti a gridare “Grazie” con un megafono.

La folla l’ha chiamata ripetutamente: “Argo, Argo, Argo”, e le ha dedicato una commovente lettera di affetto e gratitudine. In segno di riconoscenza, le hanno donato fiori e un piccolo gioiello.

Visibilmente emozionata, la dottoressa Argo, napoletana, ha abbracciato i presenti uno ad uno, tra lacrime e sorrisi. Da domani lavorerà in un ambulatorio a Posillipo, dopo aver prestato servizio per anni all’ASL Napoli 3 Sud. “Non vi abbandono, mi sposto soltanto. Ma sono stanca, tanto stanca”, ha detto, spiegando di aver percorso per 27 anni oltre 90 km al giorno dal Vomero a Castellammare.

Rosalia, storica segretaria dell’ambulatorio, ha ricordato come molte delle mamme presenti erano nate proprio sotto le cure della dottoressa, per poi affidarle i loro figli. Le mamme hanno voluto ringraziarla pubblicamente: “Hai indossato il mantello di Supereroina, aiutandoci nei momenti di sconforto, nelle notti insonni. Lo hai fatto con competenza e amore, creando un legame che va oltre il semplice rapporto medico-paziente”.

Infine, hanno ricordato un piccolo gesto che rendeva speciali le visite: “Sarà impossibile immaginare un vaccino senza le sue bolle di sapone”. Una mamma, rivolgendosi al figlio, ha concluso: “Vedi, quando una persona lavora bene, tutti la amano tanto”.