Luigi Maglione
Casavatore. Sarebbe quasi fatta, e se le cose non dovessero cambiare con un ripensamento, il primo cittadino è già matematicamente a casa.
Uno scontro nato a seguito della delibera sull’ apertura dello svincolo della SP1 che ha determinato una rottura all’interno della maggioranza ormai insanabile.
La mozione di sfiducia deve essere sottoscritta dai due quinti dei consiglieri come prescritto dall’art. 52 Tuoel e deve essere messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione, quindi entro un arco di tempo limitato.
L’iniziativa sarebbe partita dai consiglieri del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle a cui avrebbero aderito almeno 4 consiglieri delle opposizioni. Per portare presentare la mozione, in base al Testo unico sugli enti locali, sono necessarie 9 firme.
Il corto circuito tra sindaco e consiglieri non riguarderebbe solo l’apertura della ormai “famigerata” rampa, ma avrebbe radici più profonde, premesso che Luigi Maglione come un treno non ha voluto sentire ragioni sulla revoca della delibera e sull’azzeramento delle cariche necessarie per ridare dignità ai partiti che fino ad ora lo hanno sostenuto e che invano lo hanno invocato. Insomma, la sfida è in pieno corso e le speranze di ricucire la frattura sono ormai lontane.
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