Il Cinema Teatro Charlot di Capezzano, in provincia di Salerno, ha recentemente annunciato una notizia che ha turbato numerosi appassionati di teatro e cultura locale: la stagione teatrale programmata per il 2024/2025 non avrà luogo. Gianluca Tortora e Piermarco Raniero Fiore, i direttori artistici dello spazio culturale, hanno comunicato con rammarico questa decisione, sottolineando le difficoltà economiche che hanno portato a tale scelta.
Difficoltà Economiche e Investimenti
Da soli tre anni, il Cinema Teatro Charlot è una giovane realtà culturale che ha già investito notevolmente per migliorare la struttura e offrire alla comunità spettacoli di alta qualità. Nonostante gli sforzi e le perdite economiche subite negli ultimi anni, i direttori si trovano ad affrontare l'assenza di sostegno finanziario da parte di enti pubblici o privati, una condizione che rende insostenibile la continuazione della stagione teatrale.
Il Contributo della Comunità e la Sostenibilità
Il teatro è situato in una piccola comunità che, secondo i direttori, non può fornire una base economica solida per sostenere le attività culturali proposte.Potrebbe interessarti
Continuare con Progetti Alternativi
Nonostante la cancellazione della stagione teatrale, il Cinema Teatro Charlot non intende interrompere completamente le sue attività. Oltre a proseguire con il cinema, il teatro scuola e l'accademia del musical, i due direttori hanno assicurato che nei prossimi mesi verranno proposti nuovi spettacoli, mantenendo viva l'offerta di eventi culturali per la comunità. Essi confidano nel supporto e nell'affetto del loro pubblico e sperano di poter tornare presto con nuovi progetti.
Un Appello al Pubblico e Speranza per il Futuro
Tortora e Fiore concludono il loro annuncio con un appello ai sostenitori del teatro, auspicando di poter contare sul loro aiuto per superare questo momento di crisi. La speranza è di riuscire a rafforzarsi e a tornare, in futuro, con un'offerta culturale ancora più ricca e variegata. La loro dedizione e impegno per promuovere la cultura rimangono costanti, in attesa di opportunità migliori e di una ritrovata stabilità economica.







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