Il generale dei carabinieri Oreste Liporace e l’imprenditore laziale Ennio De Vellis sono stati posti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della procura di Milano per traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti.
La misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Milano nei confronti dell’imprenditore è stata eseguita dalla Guardia di Finanza, mentre il generale è stato arrestato dai carabinieri del Ros. Nell’inchiesta è indagato anche Lorenzo Quinzi, capo del dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Liporace è un nome noto alle cronache di Napoli perché sul finire degli anni Ottanta è stato comandante della compagnia dei carabinieri a Castellammare di Stabia nel pieno della faida tra i D’Alessandro e il clan Imparato. A lui si devono decine di arresti di camorristi e di boss di tutta la zona stabiese.
Secondo l’inchiesta della procura di Milano, Liporace sarebbe stato corrotto dall’imprenditore Ennio De Vellis, insieme ad altre due persone indagate, con oltre 22mila euro erogati tra il 2020 e il 2021 sotto forma di un contratto di affitto intestato alla sorella di Liporace, contratto che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stato solo uno strumento per trasferire denaro.
A Liporace sarebbero state regalate anche borse firmate Louis Vuitton per un valore complessivo superiore agli 11mila euro. Inoltre, la famiglia del generale avrebbe usufruito di un servizio di noleggio auto con conducente durante un soggiorno di due giorni a Milano nel dicembre 2019. Nell’inchiesta compaiono anche biglietti per lo stadio Olimpico di Roma e per uno spettacolo al Teatro alla Scala.
L’Arma dei carabinieri ha sospeso con effetto immediato Oreste Liporace, il generale arrestato oggi dalla Guardia di Finanza. Il militare era stato comandante del reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri di Velletri fino al 2021 e ricopriva attualmente – prima della sospensione – il ruolo di direttore presso l’Istituto Alti Studi della Difesa.
Sono indagati in stato di libertà “imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di amministrazioni centrali dello Stato”, come riportato in una nota del procuratore di Milano, Marcello Viola.
Le indagini si sono concentrate su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché sulla concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara.
Sono in corso perquisizioni e acquisizioni di atti in varie province d’Italia, presso enti pubblici, persone fisiche e società coinvolte nelle vicende oggetto di approfondimento giudiziario.
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