Presentata lo scorso maggio in occasione del compleanno del MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, la campagna di comunicazione nazionale del museo entra ufficialmente nel vivo. Dopo una fase iniziale di diffusione dei video spot sui social e sui media tradizionali, da oggi la campagna si espande su larga scala con il testimonial Luca Vullo, attore e performer noto per essere l’ambasciatore della gestualità italiana nel mondo.
Lo spot sarà visibile nei principali aeroporti e metropolitane italiane, ma anche in hotel, su taxi, autobus e totem cittadini. Con 431 schermi posizionati in 80 stazioni della metropolitana delle città di Milano, Roma, Brescia e Genova; 290 schermi nei 12 scali aeroportuali di Genova, Torino, Milano, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Trapani; e 3.036 schermi su 69 treni della metropolitana di Roma (linee A, B e Roma Lido), la campagna “MEI – Le mie radici sono qui” mira a coinvolgere un vasto pubblico.
Grazie alla mimica di Luca Vullo, la campagna utilizza il linguaggio del corpo tipico degli italiani per fornire agli spettatori tutte le informazioni necessarie sulla visita al museo, usando esclusivamente i gesti delle mani e le espressioni del viso. I video sono supportati da sottotitoli in diverse lingue (italiano, inglese, francese, portoghese e tedesco) per raggiungere un pubblico internazionale.
Luca Vullo, ambasciatore della gestualità italiana, ha trasformato ciò che spesso viene visto come uno stereotipo folcloristico in un patrimonio culturale immateriale. Da diversi anni, Vullo tiene lezioni e masterclass in università internazionali ed è ospite di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura. Attraverso il suo show “La voce del corpo”, insieme a sua madre Angela, analizza con ironia le differenze tra la gestualità italiana e quella degli altri Paesi.
Vullo, che ha vissuto a Londra per quasi dieci anni, ha promosso le eccellenze “made in Italy” e incontrato le comunità italiane con i suoi documentari socio-antropologici. La sua collaborazione con il MEI per questa campagna promozionale nasce dal desiderio del museo di creare una narrazione popolare e collettiva sull’emigrazione italiana, valorizzando la gestualità come primo mezzo di comunicazione dei nostri emigranti.
Paolo Masini, presidente della Fondazione MEI, sottolinea l’importanza di abbinare il rigore scientifico a un approccio coinvolgente. “Siamo profondamente convinti che accanto al grande rigore scientifico che ci viene riconosciuto, vada abbinato un approccio popolare che consenta al nostro pubblico di accompagnarlo a scoprire i segreti di uno scrigno unico,” afferma Masini. La campagna con Vullo mira a tenere viva la memoria dell’emigrazione italiana, restituita al grande pubblico attraverso uno strumento di autoironia e comunicazione essenziale.
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