Arrestato lo stupratore seriale dell’8 maggio: Simone Borgese, il 39enne che nel 2015 era stato arrestato e condannato per aver violentato una tassista sotto un viadotto dell’autostrada Roma-Fiumicino, è di nuovo finito in manette. Era lo steso giorno.
Questa volta è sospettato di aver abusato, l’8 maggio scorso, di una studentessa che aveva fatto salire a bordo della sua automobile con l’inganno. Borgese si sarebbe avvicinato a una fermata dell’autobus alla Magliana, fingendo di dover cercare un indirizzo.
Avrebbe convinto la vittima ad accompagnarlo dopo averle preso il cellulare con la scusa di dover fare una telefonata. La giovane, intimorita e impaurita, è stata portata in una zona isolata e sconosciuta, dove è stata costretta a subire una violenza. Borgese ha poi restituito lo smartphone alla ragazza, riaccompagnandola nei pressi di Villa Bonelli.
Il modus operandi simile a quello usato nel 2015
Gli investigatori, sulla base delle informazioni e delle descrizioni fornite dalla vittima, hanno condotto un’intensa attività di indagine, visionando anche le immagini del sistema di videosorveglianza cittadino presente lungo il tragitto percorso dall’uomo.
Il modus operandi è risultato molto simile a quello utilizzato nel 2015, quando Borgese costrinse una tassista a portarlo in una zona di campagna e, minacciandola, pretese un rapporto orale.
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 6 Giugno 2024 - 14:52
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