Nell'ambito dell'impegno della Procura della Repubblica di Napoli contro l'abusivismo edilizio, un capannone abusivo di 153 metri quadrati è stato demolito a Sant'Antonio Abate, in località Casa Varone 69.
L'operazione, disposta dalla Pretura Circondariale di Napoli - Sezione Distaccata di Gragnano, ha visto la rimozione di una struttura metallica con copertura in lamiere, realizzata in zona sismica senza i necessari permessi.
La demolizione, eseguita dal proprietario in regime di autodemolizione, rappresenta un importante passo nella tutela del territorio e nel contrasto all'abusivismo edilizio.
Un deterrente contro l'illegalità
L'esecuzione delle demolizioni disposte dall'autorità giudiziaria è uno strumento fondamentale per la tutela dell'ambiente e la dissuasione di comportamenti illegali.Potrebbe interessarti
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L'impegno della Procura
La Procura della Repubblica di Napoli, guidata dal Procuratore Capo Leonardo Vaccaro, è fortemente impegnata nel contrasto all'abusivismo edilizio, un fenomeno che danneggia il territorio e mina la legalità. Attraverso un'incessante attività di sensibilizzazione e l'utilizzo di strumenti repressivi come le demolizioni, la Procura mira a ripristinare le condizioni di legalità e a scoraggiare comportamenti illeciti.
Un'operazione in sinergia
La demolizione del capannone abusivo a Sant'Antonio Abate è stata possibile grazie alla collaborazione tra la Procura della Repubblica di Napoli, la Pretura Circondariale di Napoli - Sezione Distaccata di Gragnano, il Comune di Sant'Antonio Abate e il proprietario del manufatto abusivo.
L'operazione dimostra l'efficacia di un lavoro sinergico tra le istituzioni per contrastare l'abusivismo edilizio e tutelare il territorio.

                                    




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