Dopo aver rivolto appelli al premier Giorgia Meloni e al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, i lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise hanno ampliato il loro fronte di sensibilizzazione, scrivendo anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Riuniti oggi in un presidio davanti alla sede della Regione Campania a Napoli, i lavoratori hanno espresso la loro preoccupazione per il futuro del sito produttivo casertano, minacciato dalla prospettiva di chiusura annunciata dall'azienda.
La missiva indirizzata al presidente Mattarella riflette la disperazione e l'urgenza dei lavoratori, consapevoli della storia e della sensibilità sociale del massimo rappresentante dello Stato italiano.Potrebbe interessarti
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Con oltre 30 anni di storia nello stabilimento di Marcianise, i lavoratori rappresentano 420 famiglie che hanno costruito il proprio futuro attraverso l'onestà e la dignità del lavoro. La prospettiva di disimpegno annunciata da Jabil ha generato forte preoccupazione tra i lavoratori e le rappresentanze sindacali, che temono le conseguenze sulla stabilità professionale e sul futuro delle loro famiglie.
L'appello al presidente Mattarella mira a ottenere un intervento decisivo a sostegno della vertenza, nella speranza di riconsiderare le intenzioni di chiusura dello stabilimento. I lavoratori confidano nella mediazione del presidente della Repubblica italiana per restituire serenità e stabilità professionale alla comunità lavorativa del territorio casertano.






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