Cronaca Caserta

Carinaro, operaio morto sul lavoro: scatta l’inchiesta

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La procura di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, delegando la polizia a chiarire le cause ed accertare eventuali responsabilità sull’ennesima morte sul lavoro: quella del 64enne Domenico Pierbenansi, originario di Frattamaggiore.

È morto in un incidente sul lavoro a Carinaro nel Casertano: era sul tetto del capannone di un’azienda di infissi dell’area industriale per la messa in posa di pannelli solari, quando, per cause in corso di accertamento, il solaio ha ceduto ed è caduto da dieci metri di altezza morendo sul colpo. Il lavoratore è morto sul colpo.

Sono in corso verifiche circa la posizione contrattuale dell’uomo che dai primi riscontri pare non avesse alcun contratto, forse perchè imparentato con i titolari dell’azienda di pannelli solari.

“Non bastano più le parole occorre un intervento urgente, immediato, efficace da parte del Governo. In questo Paese, come affermato dal Presidente Mattarella, va affrontata l’emergenza e per noi va avviata una campagna eccezionale di controlli e prevenzione avvalendosi di tutti i funzionari pubblici che possono agire”.

 Nicola Ricci della Cgil: “Non bastano più le parole”

Cosi il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, commentando l’incidente mortale avvenuto in un cantiere edile di Carinaro, in provincia di Caserta, nel quale è morto un operaio 54enne di Frattamaggiore, in provincia di Napoli.

“Decretare provvedimenti con carattere d’urgenza, individuare responsabilità anche attribuendo altre competenze ai comitati provinciali coordinati dai Prefetti, intervenire sul sistema delle aziende limitando nel frattempo l’utilizzo dei subappalti e la precarietà, introdurre l’obbligo di formazione ad ogni inizio attività.

Il sindacato – ha affermato Ricci – non si tira indietro sui livelli di sicurezza ma allo stesso tempo non e’ presente in tutti i luoghi di lavoro ma da tempo ha proposto tante azioni e correttivi. Il cambiamento deve essere politico e culturale: la dignità e il valore della vita dei lavoratori – ha concluso – non può essere barattata o attendere oltre”.

 


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