Domenico Belforte, capo del clan omonimo attivo nel Casertano, tra Marcianise e Capodrise, rimarrà in carcere duro secondo quanto deciso dal Tribunale di Sorveglianza di Roma.
Nonostante Belforte abbia manifestato l'intenzione di collaborare e di far ritrovare il corpo di una vittima, il Tribunale ha rigettato il suo reclamo per la proroga del regime carcerario previsto dall'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario.
Secondo i giudici capitolini, il clan Belforte rimane attivo e non vi è prova di un vero distacco da attività criminali da parte di Domenico Belforte.Potrebbe interessarti
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Belforte è stato sottoposto a provvedimenti disciplinari in carcere e ha tentato di difendersi sostenendo di essere claustrofobico, incapace di trascorrere lunghe ore in cella.
Nonostante le sue dichiarazioni sulla volontà di collaborare con la giustizia e sull'indebolimento del clan Belforte, i giudici ritengono che Belforte continui a veicolare messaggi criminosi all'esterno e mantenga un ruolo apicale nel clan. La sua permanenza nel regime carcerario duro è stata confermata.






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