Come si temeva è arrivato il verdetto della Corte di Cassazione che restituisce i beni confiscati agli imprenditori Pellini di Acerra.
La Suprema Corte ha infatti annullato senza rinvio il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Napoli e relativo al patrimonio del valore di oltre 200 milioni di euro dei tre fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini.
La sentenza definitiva ha condannato i tre imprenditori del settore dei rifiuti per traffico illecito, considerandoli tra i responsabili dell’inquinamento dell’area di Acerra, un comune nell’hinterland di Napoli situato nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Ora, i beni dovranno essere restituiti ai Pellini.
“Si tratta di uno dei più grandi disastri ambientali della Campania e forse d’Italia eppure questi criminali hanno riavuto tutto ciò che hanno accumulato sulla pelle della gente e della terra, rubando il futuro a tanti giovani e devastando il territorio. Non capiamo perché la corte d’appello, nei sedici mesi previsti dalla legge, non sia riuscita ad emettere la sentenza di confisca.
Ci sono responsabilità enormi che i ministri competenti devono assolutamente verificare. È stato dato un lasciapassare ai criminali e a chi avvelena il territorio. Cosa potremo mai dire alle vittime della Terra dei Fuochi? Coloro che li hanno avvelenati avranno indietro i frutti delle loro attività criminali che invece sarebbero dovuti servire a risarcire le vittime e bonificare i territori”, ha dichiarato il parlamentare dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli
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