Cronaca di Napoli

Processo omicidio Ugo Russo: “Ho visto la pistola del rapinatore sulla fronte del carabiniere”

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“Ho visto il rapinatore puntare la pistola sulla fronte del mio amico (il carabiniere – ndr)… sono scappata… quando ho sentito i colpi ho temuto che il rapinatore l'avesse ucciso”.

È la drammatica testimonianza resa oggi nell'aula 114 del Tribunale di Napoli durante il per l' di , il 15enne ucciso la notte del 29 febbraio 2020 a Napoli mentre, armato di una replica di pistola e con un complice, stava tentando di rapinare l'orologio a un carabiniere, , che ha sparato con l'arma di ordinanza e l'ha ucciso.

A parlare davanti ai giudici della prima sezione della Corte di Assise presieduta da Teresa Annunziata è stata l'amica del militare (difeso dagli avvocati Mattia Floccher e Roberto Guida), che era con lui in auto.

La giovane ha riferito di essere scesa dalla vettura qualche secondo prima che il 15enne Russo si avvicinasse a Brescia, ancora in auto, per rapinargli il Rolex che aveva sul polso. “Non ho visto sparare – ha affermato, rispondendo alle domande – mi sono spaventata quando ho visto la pistola puntata sulla fronte del mio amico e sono scappata… quando ho sentito i colpi ho temuto che il rapinatore l'avesse ucciso”.

Il terrore e la scoperta

In preda al terrore, la testimone ha riferito di avere chiesto aiuto in un ristorante: lì le è stato dato un bicchiere con acqua e zucchero e solo quando erano già arrivati il 118 e i carabinieri è tornata sul luogo della tragedia, in via Generale Orsini, accompagnata dal ristoratore. Solo allora, ha riferito, ha scoperto che era stato ucciso il rapinatore.

Nella prossima udienza, fissata per il 9 maggio, dovrebbe essere ascoltato il perito balistico se, nel frattempo, verrà depositata la sua relazione. In alternativa è già stata fissata l'escussione dei consulenti nominati dal pm Simone De Roxas.


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