La conferenza dell’archeologo del MIC Mario Cesarano per l’Associazione Amici di Pompei ETS.
Il 22 marzo, l’Associazione Internazionale “Amici di Pompei” ETS ha ospitato una conferenza nell’Auditorium degli scavi di Pompei, incentrata su Nola e i suoi scavi, tenuta dall’archeologo del MIC Mario Cesarano.
Durante l’incontro, è emerso come la stratificazione sociale della comunità di Nola, tra la fine dell’VIII e il V secolo a.C., si sia sviluppata progressivamente sulla base della formazione di gruppi culturali che si definivano in relazione al contatto con realtà esterne, soprattutto di origine greca. Uno degli elementi principali per comprendere questo fenomeno sono le sepolture, molte delle quali sono state recentemente esaminate.
Le osservazioni sulle sepolture indicano che la composizione dei corredi funebri era finalizzata a rappresentare l’identità sociale e culturale del defunto e del suo gruppo di appartenenza, in un contesto che bilanciava elementi privati e pubblici. Questo processo di definizione dell’identità culturale e politica di Nola rappresenta un interessante studio sull’evoluzione della società nell’antichità, attraverso il contatto con la cultura greca.
“A Nola – spiega Mario Cesarano – famosa fin dal Settecento per gli scavi di tombe che hanno restituito alcuni tra i più bei vasi greci conservati nei più importanti musei del mondo, gli scavi degli ultimi anni contribuiscono a narrare la storia di gruppi familiari che -continua l’archeologo- nel momento in cui per mare e per terra si incontrano e si scontrano Greci, Etruschi e indigeni, sono decisi a dichiarare la propria vicinanza alla politica della città greca di Atene, la più grande potenza del Mediterraneo del V secolo a.C., deponendo nelle loro sepolture una serie di richiami alla pratica dell’atletismo di tipo greco”.
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