“Radiolari Arte e Scienza” mostra di Gianni D’Anna, a cura di Domenico Natale. Vernissage mercoledì 13 marzo ore 18:00, alla Frame Ars Artes di Napoli, in Corso V.Emanuele 525. Fino al 17 marzo. Info: framearsartes@libero.it, 329.7005119, 328.5823951.
Sorprendenti geometrie naturali, forme della più segreta bellezza. È “Radiolari Arte e Scienza” la mostra di Gianni D’Anna, a cura di Domenico Natale, presentata da Eduardo Alamaro alla galleria Frame Ars Artes di Paola Pozzi, a Napoli in C.so V.Emanuele 525. Vernissage mercoledì 13 marzo ore 18:00.
Fino a domenica 17 marzo.
Info: framearsartes@libero.it, 329 700 5119 | 328 582 3951. Il 20-21 aprile l’allestimento sarà al Museo di Paleontologia “Federico II” per l’evento “Collezioniamo la Natura”.
"Le moderne tecnologie hanno reso possibile osservare forme e fenomeni un tempo inimmaginabili", dice l’artista.Potrebbe interessarti
Protagonisti di questa nuova esposizione, alla Frame Ars Artes sono i Radiolari (Radiolaria MÜLLER, 1858), protozoi marini dell’Era Cambriana (570-505 milioni di anni fa), osservabili solo al microscopio. Rappresentano una componente importante del plancton di superficie e sono caratterizzati da una capsula centrale perforata, composta da placche poligonali e da uno scheletro formato da uno o più gusci concentrici dotati di spine simmetriche, che donano a questi organismi una struttura particolarmente elegante.
Gli scheletri degli esemplari morti, depositandosi sui fondali oceanici, hanno dato origine a spessi strati di roccia sedimentaria silicea, policroma, dura e compatta, detta Radiolarite, fondamentale per la datazione relativa delle rocce e della storia naturale.
Introdurrà la mostra e il suo percorso culturale Eduardo Alamaro, Architetto, Critico e Storico dell’Arte che racconterà la storia delle osservazioni naturalistiche a Napoli, condotte dalle grandi istituzioni cittadine, a cominciare dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” dove già nell’Ottocento, dice: "furono condotti i primi studi sui Radiolari, che da sempre hanno presentato la grande difficoltà di non poter essere descritti secondo la geometria Euclidea, ma attraverso quella Frattale".
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