Immagine di repertorio
A pubblicare la notizia è il Corriere.it, riportando la tesi di una una figura sorprendentemente autorevole: un’importante e rinomato professore dell’Università di Stanford, noto anche per aver lavorato come consulente per le agenzie di intelligence statunitensi.
L’esistenza di alieni che ci osservano segretamente, come se fossimo esposti in un vasto zoo cosmico, è un concetto che abbiamo già esplorato in precedenza. Tuttavia, alcune teorie avanzano l’idea che gli alieni non solo esistano, ma che siano presenti tra noi da millenni, utilizzando droni per osservarci e intelligenza artificiale per studiarci.
Garry Nolan, professore nel dipartimento di patologia della Stanford University, vanta in ufatti n’impressionante carriera accademica e professionale, con un dottorato in genetica, oltre 300 pubblicazioni scientifiche e circa 40 brevetti all’attivo. Ha fondato anche ben otto aziende biotecnologiche ed è uno dei 25 inventori di spicco a Stanford.
Le sue teorie hanno catturato l’attenzione generale quando, nel maggio 2023, ha presentato le sue idee in occasione del SALT iConnections a New York : durante una sessione intitolata “Il Pentagono, l’intelligenza extraterrestre e gli UFO schiantati” Nolan ha affermato che gli alieni non solo hanno visitato la Terra da tempo immemorabile, ma che sono ancora tra noi, aumentando così il livello di curiosità e interesse del pubblico, soprattutto alla luce delle sue collaborazioni con la CIA e il Dipartimento della Difesa americano.
Nel 2021, Nolan aveva rivelato di essere stato contattato da individui legati alla CIA e al settore aeronautico per analizzare le risonanze magnetiche di piloti coinvolti in incontri con UAP (Unidentified Aerial Phenomena) e per studiare gli effetti di tali campi sui loro cervelli.
Nolan scoprì che alcuni di questi piloti presentavano danni cerebrali gravi, simili a quelli osservati in pazienti con sclerosi multipla, caratterizzati da cicatrici o masse bianche distribuite nel cervello, indicando tessuto morto causato dall’attacco del sistema immunitario al cervello stesso. In un’intervista a Vice, Nolan paragonò queste alterazioni a quelle tipiche della sclerosi multipla, evidenziando anomalie evidenti nelle scansioni.
Oltre a ciò, Nolan ha esaminato frammenti ritenuti provenire da UAP, scoprendo, in alcuni casi, insolite proporzioni di isotopi radioattivi, come nel caso di un campione di magnesio derivante dall’esplosione di un presunto UFO in Brasile. Infine, Nolan ha menzionato l’esistenza di studi volti al reverse engineering di tecnologie UAP, con l’obiettivo di comprenderne i meccanismi di funzionamento.
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