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Sant’Antimo, cognati uccisi dal suocero: imputato portato nel tribunale sbagliato

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Per un errore di traduzione, l’imputato atteso a Napoli è stato invece condotto ad Aversa, in provincia di Caserta, dove ha sede il tribunale di Napoli Nord.

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Con il giuramento della giuria popolare si è conclusa la prima udienza del processo per il duplice omicidio dei cognati Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane, assassinati dal suocero Raffaele Caiazzo l’8 giugno 2023 a Sant’Antimo, in provincia di Napoli.

Il processo è stato rinviato al prossimo 14 febbraio, quando è prevista la costituzione delle parti civili (una decina quelle annunciate) e la discussione delle questioni preliminari. In quell’occasione, verrà anche fissato un calendario delle udienze.

Il 44enne Caiazzo, dopo il suo arresto, ha ammesso di aver ucciso Cammisa in piazzetta Sant’Antonio, ma ha dichiarato di non ricordare nulla del secondo delitto, quello di Maria Brigida, avvenuto nella casa della vittima mentre quest’ultima era in bagno e i figli piccoli, nipoti di Caiazzo, dormivano.

L’assassino si era invaghito della moglie del figlio

Inizialmente si era ipotizzato che il movente del duplice assassinio fosse riconducibile all’ossessione di Caiazzo su una presunta relazione extraconiugale tra i due cognati sposati con i suoi due figli Anna e Alfonso. Tuttavia, dalle dichiarazioni dei figli di Caiazzo e della moglie, è emerso che Caiazzo si era invaghito di Maria Brigida, tanto da recarsi spesso a casa sua.

Lo scorso ottobre si è verificato un analogo episodio in occasione di un altro processo in corso davanti allo stesso giudice.

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