Il sindaco di Palma Campania, Nello Donnarumma, 36 anni eletto con uno schieramento civio, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura di Nola e condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della stazione di Carbonara di Nola, su presunti casi di illecito svolgimento di procedure di gara.
Sono 8 le persone indagate, due sottoposte agli arresti domiciliari, tre al divieto di dimora e tre al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno, secondo quanto disposto dall’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Nola ed eseguita dai Carabinieri. I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato.
Tra i destinatari dell’ordinanza, oltre al sindaco di Palma Campania, figurano due dipendenti comunali e cinque imprenditori.
Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di articolate attività di indagine, condotte tra il 2021 ed il 2022 dal Nucleo Investigativo con l’ausilio della Stazione di Carbonara di Nola, che hanno consentito di svelare la gestione irregolare del citato ente locale, connotata dal sistematico asservimento dei pubblici poteri ad interessi particolaristici e di natura clientelare.
In particolare, le investigazioni hanno consentito di raccogliere plurimi elementi indiziari circa l’illecito svolgimento di svariate procedure di gara, quali quelle aventi ad oggetto la manutenzione stradale, la cura delle aree verdi, i lavori di ristrutturazione presso taluni edifici scolastici e le operazioni di carotaggio su fondi interessati dallo sversamento di rifiuti: le citate procedure sarebbero state turbate in modo da predeterminarne l’esito in favore degli imprenditori aggiudicatari, spesso identificati in figure gradite alla componente politica dell’ente locale che risulterebbe avere esercitato la propria indebita ingerenza nella sfera discrezionale dei dirigenti preposti agli uffici competenti.
Gli elementi acquisiti hanno indotto, altresì, il Giudice per le indagini preliminari a ravvisare la configurabilità di molteplici episodi di corruzione in cui l’asservimento della funzione pubblica, correlata all’aggiudicazione di appalti di lavori, servizi e forniture, avrebbe avuto luogo in cambio di denaro o altre utilità e, fra l’altro, verso il tornaconto di carattere elettorale connesso all’assunzione, da parte degli imprenditori beneficiari dell’appalto, di soggetti segnalati dai pubblici ufficiali.
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