Continua il progetto di agricoltura sociale "Orto Condiviso" sperimentato nella Casa di Reclusione di Eboli e nato dalla collaborazione tra il penitenziario, la Coldiretti Salerno e l'associazione di volontariato Gramigna di Pago Veiano (BN).
Con l'orto condiviso, i detenuti curano lo spazio incolto all'interno della cinta muraria del Castello Colonna, come opportunità di riabilitazione e integrazione sociale.Potrebbe interessarti
L'"Orto Condiviso" non solo fornisce prodotti freschi e genuini per la mensa del carcere, ma rappresenta un ponte tra i detenuti e la comunità esterna, grazie alla vendita dei prodotti coltivati in surplus. "L'orto sociale è un'esperienza bellissima che stiamo sperimentando con successo nel carcere di Eboli - spiega il presidente regionale e provinciale di Coldiretti Ettore Bellelli - anche grazie alla collaborazione e alla generosità dei nostri imprenditori agricoli che periodicamente mettono a disposizione sementi, piantine e soprattutto formazione per i detenuti. Una bella iniziativa sociale che vede Coldiretti Salerno impegnata in prima linea".
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