Per la prima volta in oltre duemila anni di storia, Castellammare di Stabia, la storica Stabiae di cui Plinio celebrava le miracolose proprietà delle sue acque minerali, si trova di fronte a un paradosso.
L’Acqua della Madonna, una delle venti fonti diverse che sgorgano in appena 600 metri, era per decenni uno dei simboli della città insieme all’Acidula. Quest’acqua speciale, leggermente frizzante e con un gusto unico, scorreva anche dai rubinetti delle famiglie nel centro storico di Stabia.
Tuttavia, negli ultimi due anni, il fallimento delle Terme di Stabia e la chiusura delle Antiche Terme hanno aggiunto un’altra triste pagina alla storia di Castellammare: l’Acqua della Madonna è ora contaminata e non può più essere bevuta.
Elevati livelli di radon e nichel la rendono pericolosa per la salute. Dal 2021, la distribuzione è stata sospesa e anche le analisi ripetute più volte fino al 7 giugno scorso non hanno permesso all’Asl Napoli 3 Sud di revocare il divieto.
Giovanni Russo, direttore generale dell’Asl,-come riporta Il Mattino-ha spiegato che non è al momento possibile ripristinare l’uso dell’acqua a causa della contaminazione. “Siamo qui per discuterne, ma al momento dobbiamo garantire la salute dei cittadini”, ha aggiunto Russo, fino a quando non verrà risolto definitivamente il problema della contaminazione. La sostituzione delle tubature usurate ha eliminato solo i residui di sabbia, ma non il radon che superava i limiti.
Secondo gli esperti, una possibile soluzione potrebbe derivare da campionamenti e trivellazioni su tutte le sorgenti esistenti a Castellammare. Questo richiederebbe una gestione complessiva delle fonti, come facevano i Romani, anziché limitarsi alla sostituzione delle fontanelle. Eliminare i gas dalle acque minerali significherebbe trasformarle in semplice acqua potabile.
Giovanni Talarico, professore di Chimica Industriale all’Università Federico II di Napoli, ha sottolineato come la problematica del radon sia collegata ai nuovi limiti imposti dalla legge nel 2016. Ha anche evidenziato l’importanza di effettuare rilevamenti sulla composizione chimica delle acque e intervenire sulle sorgenti per proteggerle.
Luigi Vicinanza, giornalista e presidente del Mav di Ercolano, ritiene che l’intervento dell’università possa essere la chiave per risolvere il problema. Con l’arrivo di finanziamenti per il restauro delle Antiche Terme, è essenziale prevedere anche le spese di manutenzione ordinaria per evitare ulteriori ritardi.
Durante l’evento, diverse persone del pubblico hanno condiviso la loro nostalgia per l’acqua contaminata, esprimendo preoccupazioni e riflessioni amare. Uno degli intervistati ha anche sottolineato che oggi i giovani di Stabia non riconoscono più l’acqua come un simbolo identitario di Castellammare.
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