Mauro Di Vito direttore dell'Osservatorio Vesuviano
“La scossa ha generato tanto spavento, ma non vi sono danni. L’area in cui è avvenuta quella di magnitudo 4.0 è quella di Pisciarelli, a una profondità di 2,3 chilometri, cosa che lo ha reso ‘più avvertito’ nell’area di Agnano-Solfatara”.
Lo dice Mauro Di Vito, direttore della sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in merito alle ultime scosse registrate nella zona dei Campi Flegrei, una di magnitudo 4.0, nella tarda serata di ieri, e una di 2.2 nella notte.
“Lo sciame sismico è tuttora in corso – afferma – ma sono tutti piccoli eventi. L’ultimo è stato registrato più o meno un’oretta fa”. Queste scosse “sono strettamente connesse con il fenomeno del bradisismo, che si accompagna al sollevamento del suolo e alla sismicità”.
“C’è una maggiore frequenza dei terremoti con un leggero incremento della risalita – spiega – sono fenomeni connessi perché è la deformazione delle rocce a generare i terremoti e questa deformazione continua generando anche un incremento della velocità”. Per il rischio sismico, precisa “esistono azioni di mitigazione di possibili effetti che vede coinvolti e impegnati tutti gli enti da quelli locali ai vertici nazionali”.
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