Viene contestato anche il reato di distruzione di un bene culturale di importanza rilevante a Simone Isaia, il clochard 32enne ritenuto dalla Polizia e dalla Procura di Napoli l'autore del rogo che ha mandato in cenere la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto.
Il senza fissa dimora, originario della provincia, dovrà quindi rispondere anche di questo reato (che prevede un importante aumento di pena) accanto all'incendio doloso ipotizzato dalla Polizia di Stato partenopea che sta indagando sull'accaduto sotto il coordinamento del gruppo beni culturali della VI sezione della Procura di Napoli (sostituto procuratore Federica D'Amodio, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli).
In giornata, intanto, è prevista l'udienza di convalida del fermo notificato nei giorni scorsi all'indagato.
Manfredi, partito il crowdfunding per la Venere degli Stracci
"L'incendio, che è stato un momento doloroso, deve essere visto come momento di crescita, di dibattito, di discussione.Potrebbe interessarti
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Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, rispondendo a una domanda sull'incendio che ha distrutto l'altro giorno la 'Venere degli stracci' di Michelangelo Pistoletto, posizionata in piazza Municipio.
Il sindaco ha sottolineato che "il concetto di arte pubblica prescinde da un controllo dell'accesso altrimenti l'avremmo chiusa in un recinto o in un museo" e rispetto al tema dei controlli ha evidenziato che "grazie al sistema di videosorveglianza presente, la persona è stata identificata subito".
A chi ha posto l'accento su come sia stato possibile che l'opera prendesse fuoco considerato che era stata realizzata con materiali ignifughi, il sindaco ha spiegato che "ignifugo non significa che non prende fuoco, ma che ci sono trattamenti volti a ritardare la fiamma. Però qui ci siamo trovati davanti a una fiamma diretta e inoltre in questo caso c'è anche una dimensione artistica e dunque la necessità di rispettare l'effetto di morbidezza dei tessuti".







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