“Il colpo più importante lo abbiamo già fatto. È l’arrivo a Torino di Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni”. Lo spiega John Elkann, amministratore delegato di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla anche la Juventus, in un’intervista alla Stampa in occasione dei cent’anni della squadra bianconera.
“Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo. Adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia”, aggiunge Elkann che sottolinea “l’amore viscerale” che unisce la famiglia alla Juventus dal 24 luglio del 1923 a oggi e insieme “la responsabilità di costruire il futuro rinnovando e adattandosi ai tempi”.
“La Juve – afferma Elkann – è stata storicamente l’ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni”.
Quanto alle aspettative dei dipendenti delle aziende del gruppo e dei tifosi, Elkann spiega: “Noi abbiamo scelto di essere competitivi in tutti i mestieri in cui siamo impegnati. Cerchiamo di farlo con umiltà e senso di realismo. In qualunque contesto, imprenditoriale o sportivo, dove c’è fiera competizione, la sfida va affrontata con coraggio e determinazione. Questa è la responsabilità che noi sentiamo e che permette di durare nel tempo”.
Elkann dice che la Juventus ha sempre dato alla famiglia “molte più gioie e soddisfazioni che delusioni” e, in relazione alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto la società, ribadisce la convinzione “di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni”.
Per il futuro “nessuna discontinuità con Andrea, al contrario – conclude il presidente di Exor – esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri”.
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