"Spesso ci troviamo davanti a queste tragedie stradali orrende, che mi toccano in maniera particolare anche perché a questi ragazzi vengono messe in mano, senza che loro abbiano alcuna competenza, vetture con velocità importanti, e non hanno idea delle reazioni che hanno in strada queste macchine". Lo ha detto Fabio Barone, classe 1972, presidente di 'Passione Rossa' da circa 25 anni - il più importante club di appassionati di Ferrari del mondo - e capace di stabilire 5 record riconosciuti dal Guinness dei primati.
Ora Barone è impegnato a sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale. "L'idea del nostro team - ha raccontato in una intervista all'agenzia Dire - è un format che parli ai ragazzi nella loro stessa lingua, che vada in giro per le scuole, mettendo a disposizione la nostra esperienza di circa 25 anni per far sì che in qualche maniera siano in grado di comprendere quello che significa passare da una semplice utilitaria a una vettura ad alte prestazioni.Ma non solo questo, vorremo anche premiare i migliori studenti con dei corsi di guida sulla nostra pista Snow Driving al Centro di sicurezza stradale che si trova in Abruzzo, a Roccaraso, e cercare non solo di formare ragazzi dal punto di vista teorico ma anche dal punto di vista pratico".
Il sapere guidare una vettura di quel tipo non è una questione di età.Potrebbe interessarti
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Barone ha poi ripercorso, velocemente, i suoi primati: "Transilvania con la strada più bella del mondo, la Cina con quella più pericolosa, il Marocco con la Valle della Morte e il 25 aprile scorso sulla strada che va ai Santuari di Meteora (in Grecia). Poi ci sono i 4.400 chilometri da Roma a Capo Nord senza mai oltrepassare i limiti della velocità, a parte la Germania dove sulle autobahn tedesche non ci sono limiti. Vorrei precisare però che noi abbiamo impiegato due anni per fare questo record, ci sono state circa 42 persone che hanno lavorato dietro, due anni di allenamento per rimanere seduti e svegli, avevamo un nutrizionista, un psicologo, un dottore che ci seguivano minuto per minuto in diretta, io facevo una media di 3mila chilometri a settimana di allenamento, avevo un copilota che dava l'autorizzazione prima che io effettuassi un sorpasso per controllare che tutto fosse in ordine. C'erano insomma - ha concluso - dei sistemi di sicurezza altamente elevati".
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