I reintegri di personale di Polizia Penitenziaria assegnati alle carceri della regione Campania da parte dell’amministrazione centrale sono “inaccettabili e improponibili” in quanto “enormemente al di sotto delle aspettative, in un territorio connotato da una gravissima carenza organica”.
Lo sottolineano, in una nota congiunta, i sindacati Si.N.A.P.Pe, UIL P.A. PP, USPP, FNS CISL FP CGIL e CNPP secondo i quali a fronte “di una carenza di organica di circa 800 unità” è stato previsto il trasferimento di soli “110 uomini e 35 donne”.
Risorse, quindi, “talmente scarse che allo stato attuale non riusciranno neanche a sopperire minimamente alla grave e costante emorragia”. Secondo i sindacati si tratta di reintegri che “non consentiranno neppure di poter garantire la concessione dei diritti minimi al personale, il quale già a oggi vanta verso l’amministrazione penitenziaria centinaia di giorni di congedo ordinario accantonati che difficilmente potrà smaltire con un simile status quo, mettendo a rischio anche la tenuta del prossimo piano ferie estivo. determinata dai passati, presenti e prossimi pensionamenti”.
“In sintesi, il progetto presentato, duole constatarlo, – concludono i sindacati – è ben lontano dalla realtà e dalle esigenze degli Istituti Penitenziari e, oltre ad aumentare l’insoddisfazione e il malcontento dei lavoratori, penalizza e offende persino la dignità di chi oggi opera e si sacrifica quotidianamente” quindi “riteniamo impossibile entrare nel merito di una discussione, che seppur affrontata con spirito costruttivo, non potrà mai alleviare le fortissime criticità emergenziali della Campania”.
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