Lo scorso 4 febbraio al termine della partita fra Roma ed Empoli disputata allo stadio Olimpico alcuni ultras giallorossi sono stati aggrediti da un gruppo di tifosi della Stella Rossa, la squadra di Belgrado, che si trovavano in Italia per seguire due partite dell’Eurolega di basket.
Ieri invece, a Napoli, sono stati tifosi dell’Atalanta ad aggiungersi a quelli tedeschi dell’Eintracht Francoforte negli scontri per le strade del centro citta’. Ma cosa sta succedendo nel mondo delle tifoserie d’Europa?
La rivalita’, che da sportiva spesso degenera in odio e guerriglia, ha ormai varcato i confini e nella ‘mappa delle tifoserie’ nazionali bisogna inserire la voce ‘gemellaggio’ nell’accezione, per una volta, negativa. In origine, infatti, i supporter delle squadre di calcio erano legati da amicizia con quelli di altre (a volte anche in ambito europeo).
Si parlava, appunto, di ‘gemellaggio’ delle tifoserie in chiave di amicizia, non di complicita’ criminale. Ora invece non ci si limita ad accogliere calorosamente il tifoso amico, ma si decide di partire in trasferta per aiutarlo a ‘combattere’ contro il tifoso rivale. La chiave di lettura e’ la seguente: le tifoserie sono vicine per motivi politici o, ancor piu’ spesso, perche’ unite da odio per altre squadre.
Una rivalita’ violenta che spesso agisce anche per via transitiva: il nemico del mio amico e’ mio nemico, ma anche l’amico del mio amico e’ mio amico.
Per capire meglio: i Delije della Stella Rossa sono gemellati con i Fratria dello Spartak Mosca e i Gate 7 dell’Olympiakos di Atene. Questi ultimi, gemellati con i tifosi del Napoli, hanno allargato questa singolare fratellanza ultras anche a serbi e russi. E cosi’ il 4 febbraio tifosi dello Stella Rossa si sono uniti ai napoletani in un agguato contro i romanisti del gruppo dei Fedayn, conseguenza degli scontri sull’A1 che un mese prima avevano visto coinvolti bande di ultras napoletani e giallorossi.
Ieri, invece, si e’ rinnovata la violenta rivalita’ tra tifosi dell’Eintracht Francoforte e gli ultra’ del Napoli, dovuta all’amicizia dei partenopei con la seconda squadra di Monaco di Baviera, il Monaco 1890, e soprattutto con il Borussia Dortmund, la cui tifoseria e’ nemica giurata della tifoseria di Francoforte.
Ieri a dar man forte agli hooligans tedeschi sono arrivati i tifosi dell’Atalanta, acerrimi rivali dei partenopei e legatissimi da decennale amicizia (risale al 1999) ai tedeschi.
Nella mappa delle alleanze ultras internazionali (e conseguenti nuove rivalita’), spiccano poi quella tra Partizan Belgrado e Milan, che porta alla rivalita’ tra Stella Rossa e rossoneri; quella tra Marsiglia e Napoli nata dal gemellaggio tra francesi e Sampdoria a cui si contrappone quello tra Napoli e Genoa: per la proprieta’ transitiva della rivalita’ ultras risulta che marsigliesi e napoletani sono nemici.
Poi quella tra Lazio e Atletico Madrid conseguenza del gemellaggio tra la seconda squadra madridista e il club giallorosso. A livello internazionale sono importanti i rapporti di amicizia tra le tifoserie di Dinamo Zagabria e Roma, Panatinaikos e Roma, Chelsea e Hellas Verona, Wisla Cracovia e Levski Sofia e ‘Irriducibili’ (ex gruppo ultras) Lazio, Nizza e Inter, Partizan Belgrado e Milan.
Tutti gemellaggi che hanno come conseguenza un intricato crocevia di rivalita’ parallele: Milan-Stella Rossa, Wisla e Levski-Roma, Marsiglia-Napoli, Francoforte-Napoli, Stella Rossa-Roma.
A livello internazionale si registrano poi anche altre importanti rivalita’: Juventus-Liverpool, Roma-Olimpiakos, Roma-Liverpool e Lazio-Arsenal.
Accanto ai gemellaggi e alle rivalita’ per motivi politici o per inimicizie comuni, ci sono alcune situaizoni in cui i tifosi sono legati in maniera quasi folcloristica vista la distanza tra i club di appartenenza: per esempio il gruppo Schickeria Munchen del Bayern gemellato con gli ultras della Sambenedettese e della Civitanovese che giocano nella lega dilettanti oppure quella tra juventini e olandesi dell’Ado den Haag, club che milita attualmente in Eerste Divisie, la seconda serie del campionato olandese di Calcio.
